Generali più forte in Europa con l’acquisto di Axa Grecia
MILANO. Puntare a posizioni di leadership nei mercati in cui è già presente, con un occhio particolare al Vecchio Continente. È in questa cornice strategica, indicata nel piano industriale al 2021, che va inquadrata la nuova acquisizione di Generali, che ha rilevato Axa Grecia, compagnia fra le top ten del Paese con una raccolta premi pari a 168 milioni. Un investimento da 165 milioni di euro, vale a dire 12,2 volte gli utili conseguiti nel 2019, che proietta il gruppo triestino al terzo posto nel mercato salute e al secondo segmento danni del mercato ellenico.
L'operazione prevede anche la rinegoziazione dell'accordo di bancassicurazione (in un mercato in cui gli sportelli bancari hanno un peso decisivo nella distribuzione delle polizze) con Alpha bank, fra i maggiori istituti greci con circa 3,1 milioni di clienti: la scadenza, prevista per il 2027, è stata estesa per 20 anni dal closing, quindi al 2040 Axa Grecia colloca i suoi prodotti principalmente attraverso Alpha bank e una rete di circa 600 agenti. «L'acquisizione è perfettamente in linea con la strategia Generali 2021, che mira a rafforzare la nostra leadership in Europa», sottolinea in una nota Jaime Anchùstegui Melgarejo, ceo international di Generali. Con Axa Grecia e l'accordo di bancassurance, la compagnia italiana «accresce decisamente la sua posizione nel mercato locale».
Attiva in Grecia dal 1886, Generali ha una quota di mercato complessiva nel mercato ellenico del 5,3%, con 305 mila clienti e premi lordi per 218 milioni. La Grecia è considerata un mercato ad alto potenziale di sviluppo perché, guardando al rapporto fra premi lordi e Pil, il tasso di penetrazione del mercato assicurativo è fra i più bassi dell'Ue. E dopo lo stop derivato dalla pandemia, la crescita secondo l'Ocse dovrebbe riprendere al 2% e al 7% rispettivamente nel 2021 e 2022. L'operazione va inquadrata nel contesto del piano industriale al 2021 che ha indicato nell'm&a uno dei principali filoni di crescita. In Italia il Leone è da poco entrato nella capitale di Cattolica rilevando il 24,5% della compagnia veronese.
A inizio 2020 ha invece rilevato dal fondo della compagnia Seguradoras unidas, secondo gruppo danni nel Paese e presente nella vita. «In cassa restano ancora circa 2,5 miliardi per eventuali acquisizioni», ha successivamente spiegato il ceo del gruppo Philippe Donnet, ricordando gli obiettivi di «rafforzamento della leadership assicurativa in Europa» e la possibilità di acquisizioni mirate nell'asset management, dove il Leone fin qui si è mostrato interessato soprattutto a boutique di piccole dimensioni, ma con forti specializzazioni.
«I criteri per eventuali acquisizioni e partnership, anche in un contesto che, seppur complicato, potrebbe portare nuove opportunità, sono definiti - ha aggiunto Donnet - dall'attrattività finanziaria e dalla convenienza strategica». Secondo voci di mercato Generali è interessata agli asset messi in vendita da Aviva in Francia e Polonia. Le attività francesi valgono tra i 2 e i 3 miliardi di euro, ma l'interesse del Leone sembra rivolto al solo ramo danni, entrato anche nell'orbita della compagnia transalpina Macif. Mentre in Polonia vi sarebbe da fronteggiare la concorrenza della compagnia olandese Nationale Nederlanden.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est