Generali pronta a svelare il piano: per gli analisti cedole in crescita
Gli analisti prevedono che l’evento possa rappresentare un catalizzatore per un'ulteriore rivalutazione del titolo, forte di una performance straordinaria nel 2024, culminata con un rialzo del 54% da inizio anno
Generali si prepara a svelare il nuovo piano industriale triennale durante il Capital Markets Day in programma il 30 gennaio a Venezia. Gli analisti prevedono che l’evento possa rappresentare un catalizzatore per un'ulteriore rivalutazione del titolo, forte di una performance straordinaria nel 2024, culminata con un rialzo del 54% da inizio anno.
Secondo le stime di Citi, le azioni del Leone di Trieste offrono prospettive di crescita dell’utile per azione (Eps, ndr) del 12%, significativamente superiori al consenso dell’8%, grazie a guadagni di efficienza, rafforzamento della solvibilità e miglioramento delle rimesse di cassa.
Citi sottolinea inoltre un aumento del Target Price del 5% e un ritorno totale atteso del 23%, mantenendo Generali nella propria European Focus List.
«Il Capital Market Days del 30 gennaio potrebbe essere un catalizzatore per una nuova rivalutazione» scrivono. Citi prevede, inoltre, un dividendo crescente del 5%, mentre il leverage del debito relativamente basso potrebbe liberare ulteriori 1,7 miliardi di euro di flussi di cassa, migliorando il Return on Equity (Roe), stimato sopra il 14%. Kbw stima una crescita dell’Eps al 9% e dividendi ordinari cumulativi di 8,7 miliardi di euro entro il 2027. Pur mantenendo un rating “underperform”, Kbw riconosce l’entusiasmo attorno al piano industriale, soprattutto in vista della giornata degli investitori.
Le aspettative per il nuovo piano si concentrano su due temi principali: l’allocazione del capitale e la crescita organica, con particolare attenzione al settore Vita e Danni, dove Generali ha già mostrato segnali di successo operativo. I temi che si attendono anche gli analisti di Bnp Paribas riguardano l’allocazione del capitale e la crescita organica.
Bnp ricorda i numerosi avvenimenti che stanno coinvolgendo il Leone a cominciare dal recente accordo con Natixis nell’asset management, l’operazione su Mgg e ovviamente i movimenti di alcuni soci del Leone attivi nei diversi tavoli aperti nel risiko bancario, da Mps a Mediobanca, da UniCredit a Banco Bpm.
«Le partecipazioni finanziarie italiane sono tornate sulle prime pagine - scrivono gli analisti Bnp Paribas -. L'offerta di Banca Monte dei Paschi su Mediobanca solleva interrogativi sulla direzione di voto della sua partecipazione del 13,1%. Questa partecipazione rimane cruciale per le maggioranze di voto in Generali, con gli azionisti "ribelli" che acquisirebbero il "controllo" se controllassero il 13,1% delle azioni». —
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