Generali, si afferma la lista del consiglio. Il Ceo confermato con il 39,6% del capitale
La votazione ha visto la netta affermazione della lista presentata dal cda uscente, che ha ottenuto il 55,99% dei voti assembleari contro il 41,7% di quella presentata da Francesco Gaetano Caltagirone.
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TRIESTE. L’assemblea di Generali ha scelto la continuità. La votazione ha visto la netta affermazione della lista presentata dal cda uscente, che ha ottenuto il 55,99% dei voti assembleari contro il 41,7% di quella presentata da Francesco Gaetano Caltagirone.
A fronte di un’affluenza record, pari al 70,7% del capitale (lo scorso anno si era fermata al 51,5%), queste quote corrispondono rispettivamente al 39,6% e al 29,5% delle azioni complessive. Infine, i candidati presentati da Assogestioni si sono fermati all’1,92% dei voti assembleari e resteranno fuori dal board.
Quest’ultimo sarà composto da tredici membri: dieci sono espressione della lista vincente (Andrea Sironi, Clemente Rebecchini, Philippe Donnet, Diva Moriani, Luisa Torchia, Alessia Falsarone, Lorenzo Pellicioli, Clara Furse, Umberto Malesci, Antonella Mei-Pochtler), tre di quella sconfitta (Francesco Gaetano Caltagirone, Marina Brogi e Flavio Cattaneo).
Se si considerano le posizioni iniziali, la lista presentata dal board uscente partiva da poco meno del 19% (in termini di capitale sociale), per cui è riuscito a convincere della bontà della sua proposta un altro 20%.
Per sapere chi ha votato chi occorrerà attendere un paio di settimane, ma a spanne si può dire che i fondi internazionali hanno scelto in massa per la continuità e probabilmente lo stesso ha fatto buona parte della clientela retail. Mentre la lista Caltagirone è riuscita ad aggiungere solo il 2-3% alle quote portate in dote dai soci forti che si erano già espressi in questa direzione, compresi i Benetton (che a sorpresa hanno depositato quota per il 4,75%, un punto percentuale in più rispetto a quanto conosciuto, il che significa che hanno rastrellato quote nel corso degli scorsi giorni) e alcune famiglie imprenditoriali come Seragnoli e i Minozzi.
Un esito così netto del voto toglie agli sconfitti la possibilità di rivincita a breve. Se infatti il distacco fosse stato inferiore a sei punti percentuali – somma tra il prestito titoli sottoscritto da Mediobanca qualche mese fa e la partecipazione di De Agostini, entrambi a scadenza – Caltagirone avrebbe potuto provare a convocare una nuova assemblea da qui a qualche mese per mettere in discussione l’esito di ieri. In ogni caso, i due schieramenti restano molto distanti ed è verosimile attendersi fibrillazioni nel corso delle prime riunioni del nuovo consiglio d’amministrazione.
«É con questo anno straordinario e con questi risultati straordinari che si conclude il mio mandato di presidente di Assicurazioni Generali», è stato il commiato di Gabriele Galateri di Genola, che ha lasciato dopo undici anni la presidenza. Per Donnet, l’esito assembleare è «un passaggio di grande importanza: la maggioranza si è espressa con chiarezza e senza nessuna ambiguità».
Quindi ha proseguito dicendo che «la scelta testimonia l’ulteriore fiducia nel team del management e nel piano strategico, ora tutti insieme lavoreremo con determinazione per perseguire l’interesse di tutti gli stakeholders del gruppo e per il successo di Generali».
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