Generali, veleni alla cerimonia di inaugurazione delle Procuratie Vecchie: nessun invito per Del Vecchio e Caltagirone
L’8 aprile il taglio del nastro inaugurale a Venezia dopo il restauro. In un clima di forte tensione fra soci
VENEZIA. L’8 aprile le Procuratie Vecchie a Venezia, il luogo forse più simbolico delle Generali, verranno svelate dopo un restauro durato cinque anni.
Solo che tra gli invitati a questo evento esclusivo per la città non risultano il cavalier Leonardo Del Vecchio, terzo azionista del Leone tramite Delfin, né Romolo Bardin, ad della holding del patron di EssiLux, ed ex consigliere del Leone per un buon decennio, né l’ingegner Francesco Gaetano Caltagirone, ex vice presidente della compagnia e suo secondo azionista dietro a Mediobanca.
La decisione presa dalle parti di Piazza Duca degli Abruzzi (o nella Torre Hadid di Citylife) sarebbe stata giudicata una caduta di stile dall’entourage dei due azionisti. L’attaccamento alla compagnia, il grande rispetto per il brand del più internazionale gruppo finanziario italiano e anche per il luogo iconico che si celebrerà quel giorno sono elementi che non dovrebbero entrare nella dialettica attualmente in corso per il rinnovo della governance, è la tesi di fondo, bensì degli azionisti.
Fonti vicine alle Generali respingono al mittente la querelle dei mancati inviti, in quanto agli eventi di solito non vengono chiamati i singoli azionisti, ma i membri del cda; nel caso specifico, essendosi Bardin e Caltagirone dimessi dal consiglio, per questo non sono stati invitati. E ancora che questa dell’invito solo dei componenti del cda agli eventi della compagnia è una regola secolare, in vigore dal 1831. Di più, le stesse fonti ritengono si stia montando un caso, con l’obiettivo di avvelenare una situazione che già sta manifestando un alto grado di agonismo.
Di sicuro, anche questo episodio rileva la tensione crescente tra i contendenti.
Come noto gli azionisti Caltagirone e Del Vecchio hanno criticato la gestione di Philippe Donnet, imputandogli un eccesso di conservatorismo e chiedendo maggiore ambizione e interventismo, soprattutto in ambito di operazioni straordinarie. Una richiesta che poi è sfociata in uno scisma proprio in occasione del rinnovo della governance del Leone.
I due soci, più la Fondazione Crt, non hanno ritenuto di appoggiare la lista del cda, sostenuta invece da Mediobanca e da De Agostini. Caltagirone ha presentato una propria lista, con Claudio Costamagna, candidato presidente, e Luciano Cirinà, candidato ad, ed un proprio contropiano, sul quale Del Vecchio ha espresso un pubblico apprezzamento. Un endorsement vero e proprio da parte del patron di EssiLux, che ha definito lo schema di crescita proposto da Costamagna-Cirinà come «una visione imprenditoriale a lungo termine che non cerca solo i dividendi, ma anche la necessità di far crescere l'azienda».
Tornando all’evento in questione, come detto, le Procuratie Vecchie in Piazza San Marco sono da sempre un simbolo delle Generali. Al punto che quando Guido Lorenzo Spadolini (nipote di Giovanni Spadolini) nel 1988 iniziò a progettare la nuova direzione italiana del Leone a Mogliano Veneto, si ispirò proprio all’acqua della laguna (la grande piscina con il Leone alato che campeggia all’entrata della cittadella di uffici) e alle arcate proprio di Piazza San Marco. Cercando di riprodurre quella sequenza di armoniosa ossessione e perfezione della piazza più bella del mondo.
Le originali, e insuperate Procuratie, sono state al centro di un importante progetto, iniziato nel 2017 e curato dallo studio David Chipperfield Architects Milano. Il complesso delle Procuratie, di proprietà della compagnia, comprende circa 12.400 mq di superficie complessiva lorda, che occupano all’incirca l’85% delle superficie complessiva della porzione dell’edificio che chiude il lato nord di Piazza San Marco, pari a 43 delle 50 arcate esterne, per un’estensione di 152 metri. Su ogni finestra appariva il Leone di San Marco, simbolo di Venezia e delle Generali.
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