La Bcc Veneta avrà la testa a Padova: «Colmeremo il vuoto delle popolari»

Avrà la testa a Padova la nuova Bcc Veneta nata dal matrimonio tra le Bcc di Verona e Vicenza con la Patavina. Potrà contare su 92 sportelli, quasi 6,5 miliardi di attivo e 29 mila soci, numeri che la inseriscono a pieno titolo tra le più grandi banche dell’intero gruppo Bcc Iccrea. Il territorio di competenza della nuova banca abbraccerà 237 comuni a presidio delle province venete di Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Rovigo e le confinanti province di Trento e Mantova.
«Vogliamo colmare il vuoto lasciato da Veneto Banca e Popolare di Vicenza», hanno spiegato ieri Flavio Piva e Leonardo Toson, presidenti rispettivamente della Bcc di Verona e Vicenza e di Banca Patavina, «questo però non vuole essere un esercizio muscolare, ma un’operazione che mantiene salde radici territoriali con il socio che rimane l’asse portante».
Sarà dunque il prossimo 2 dicembre l’ultimo atto per la fusione tra le due banche di credito cooperativo aderenti al gruppo Iccrea. Per quella data sono infatti convocate le assemblee straordinarie di Bcc Verona e Vicenza e Bcc Patavina per approvare il matrimonio con la nascita di Bcc Veneta.
L’operazione, già approvata in settembre dalla Banca centrale europea, dà vita alla terza Bcc italiana per sportelli, la quarta per attivo e la sesta per soci. Bcc Veneta potrà poi contare su più di 700 collaboratori, oltre 130 mila clienti e un prodotto bancario lordo di circa 9,5 miliardi.
Si stima che le due Bcc, insieme, alla fine di quest'anno produrranno una raccolta diretta pari a oltre 4 miliardi (+0,6% rispetto alla somma delle due dello scorso anno), impieghi netti per quasi 3 miliardi (+0,9%), una raccolta indiretta per 2,46 miliardi (+13%), oltre a un significativo profilo di solidità patrimoniale: il patrimonio sarà di 470 milioni, con una stima di utili netti per 60 milioni.
Per quanto riguarda la governance il nuovo istituto di credito cooperativo, come detto, avrà la testa pensante a Padova dove avranno l’ufficio il presidente e il direttore generale. Il consiglio di amministrazione avrà 15 componenti ( sei espressione di Vicenza, 5 di Verona e il resto di Padova) e il comitato esecutivo ne avrà cinque (con il presidente espressione di Padova). «Abbiamo sempre visto in Padova, almeno sotto il profilo logistico, il baricentro del Veneto», hanno aggiunto i presidenti, «tuttavia sarà una banca che abbraccerà tutti i territori dal Lago di Garda a Chioggia».
E, al contrario di quello che accade spesso, questo matrimonio non prevede la riduzione degli sportelli e l’ottimizzazione dei posti lavoro. «Il nostro obiettivo è quello di svilupparci ulteriormente», hanno assicurato Piva e Toson, «in particolare lungo l’asse dell’autostrada A4 e nell’area di Cittadella, Camposampiero e Tombolo. Potrebbero quindi essere chiuse filiali per aprirle in zone dove siamo meno presenti».
L’aggregazione, che ha coinvolto le due banche di credito cooperativo espressione di una forte tradizione mutualistica a livello locale, «consentirà il consolidamento del ruolo di banca di riferimento del Nord Est in grado di generare valore per tutti gli stakeholder – hanno concluso i due presidenti – per cogliere le opportunità e affrontare le sfide del mercato con un modello di servizio policentrico e decentrato sui territori. Nell’ambito della relazione con i clienti verranno inoltre adottati strumenti sofisticati per soddisfare le esigenze più evolute e valorizzate al contempo le potenzialità dell’economia reale, anche in sinergia con le strutture centrali del gruppo Bcc Iccrea, per favorire lo sviluppo dei business locali e la transizione green delle nostre imprese».
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