La galassia Benetton valuta la richiesta di 2 miliardi di prestiti garantiti dallo Stato

MILANO La galassia delle società che fanno capo alla famiglia Benetton sta valutando di chiedere alle banche prestiti con garanzia statale per quasi 2 miliardi. Più della metà, 1,2 miliardi, sono destinati ad Autostrade per l’Italia, che Edizione controlla indirettamente attraverso Atlantia, secondo quanto preannunciato dall’amministratore delegato della stessa Aspi, Roberto Tomasi.
Sulla medesima linea si muove Autogrill, che riunisce oggi il Cda sui risultati al 30 aprile con un aggiornamento sull’impatto dal Covid-19, e che fattura in Italia oltre un miliardo. In base al Decreto Liquidità l’ammontare massimo cui un’azienda può puntare è pari al 25% del fatturato realizzato in Italia, come ha mostrato Fca, che di prestiti con garanzia della Sace ne ha domandati per 6,3 miliardi.
Per il gruppo della ristorazione dei Benetton i finanziamenti a garanza pubblica ottenibili sono quindi nell’ordine dei 250 milioni. Lo stesso vale per Aeroporti di Roma (altri 250 milioni al massimo) mentre più ridotta è la somma (fino a 150 milioni) cui potrebbe puntare la catena di abbigliamento Benetton (la concorrente Ovs ne ha chiesti 100 milioni) che fattura nel nostro Paese circa 600 milioni.
In tutto fanno 750 milioni e con 1,2 miliardi di Aspi il totale arriva a 1,95 miliardi. Quelle della famiglia di Ponzano Veneto sono società che hanno risentito pesantemente del lockdown per il coronavirus col crollo del traffico, autostradale ed aeroportuale, e dei servizi di ristorazione. Non hanno invece chiesto di accedere ai prestiti a garanzia pubblica, né prevedono oggi di farlo, altri grandi gruppi italiani come Essilorluxottica, Campari e Tim, freschi peraltro di nuove linee di credito tradizionali, né marchi che risentono come Fca delle difficoltà del comparto automobilistico, quali Pirelli e Brembo, né - nel settore dei media - Mediaset.
L' obiettivo è la ripartenza, nell'interesse più ampio del Paese «confido che l'Esecutivo tenga conto del fatto che ogni miliardo impegnato da Autostrade genera ricadute positive per 2,5 miliardi, pari a 25 mila nuovi posti di lavoro». Ha detto ieri al Sole l’ad di Aspi Tomasi. Il gruppo vuole procedere con i 2,9 miliardi di impegni inseriti nella proposta al Ministero delle Infrastrutture per restare la principale concessionaria autostradale italiana. Nella proposta presentata il 5 marzo «ci sono 1,5 miliardi di investimenti e 700 milioni di interventi di manutenzione in più rispetto a quanto già concordato, oltre a 700 milioni in larga parte già liquidati al commissario Bucci per il nuovo viadotto sul Polcevera». —
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