Le Pmi controcorrente scelgono il mercato dei capitali

Il Veneto è la quarta regione rappresentata su Euronext Growth Milan; sono quattro le Pmi che hanno sede in Friuli Venezia Giulia

Walter Bertin, presidente di Labomar, suona la campanella il giorno del debutto in borsa
Walter Bertin, presidente di Labomar, suona la campanella il giorno del debutto in borsa

PADOVA. Piccole, ma con tanta voglia di crescere. Sono le società del Nordest quotate sul listino Euronext Growth Milan (ex Aim Italia). Anche Sit e Somec sono partite da qui, ed ora sono approdate nel listino dei “grandi” (la capitalizzazione complessiva al translisting è stata pari a 505 milioni di euro).

Oggi Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno una capitalizzazione che supera i 700 milioni. In settimana ha debuttato la padovana Siav ed entro l’anno ne arriveranno altre da questi territori.

Secondo i dati aggiornati al 30 luglio scorso il Veneto è la quarta regione sul mercato Euronext Growth Milan per numero di società quotate (14, pari all’8%), capitalizzazione (pari al 7%) e raccolta di capitali in Ipo (149 milioni).

Il Friuli Venezia Giulia è presente sul mercato con 4 società quotate (pari al 2,5% del mercato totale) che presentano una capitalizzazione di 30 milioni e una raccolta di capitali in Ipo di 23,3 milioni. Sono i dati diffusi dall’Osservatorio Euronext Growth Milan dell’ufficio studi di IR Top Consulting, società finanziaria specializzata sui capital markets e nell’advisory per la quotazione, Ipo Partner di Borsa Italiana.

«Il Veneto si è affacciato maggiormente negli ultimi 5 anni e sta accelerando il processo di quotazione, ne abbiamo accompagnate molte in Borsa - spiega Anna Lambiase, ceo di Ir Top Consulting -. Si tratta di società principalmente del settore industria e tecnologia, la loro quotazione ha dato una grande valore competitivo alle aziende. Mentre quelle del Friuli Venezia Giulia sono del settore finanza, chimica farmaceutica, biotecnologie e beni durevoli. La quotazione in Borsa valorizza il processo di crescita».

Le società del Veneto sono attive principalmente nei settori Consumer Durables (14%), Electronic Technology (14%), Health Technology (14%), Commercial Services (14%) e Producer Manufacturing (14%). La capitalizzazione media è pari a 53 milioni, la raccolta media in Ipo è stata pari a 11,5 milioni. Le quotate venete hanno registrato nel 2021 un giro d’affari complessivo di 592 milioni (+29% rispetto al 2020).

La dimensione media della società quotata veneta presenta ricavi pari a 42 milioni di euro, in crescita del 37% rispetto al 2020, un margine operativo lordo pari a 4,8 milioni di euro e una Posizione Finanziaria Netta pari a 5,9 milioni di euro. Cinque società hanno distribuito dividendi per 12,4 milioni di euro. Le società del Veneto impiegano complessivamente oltre 2.609 dipendenti, +8% rispetto a 2.423 nel 2020. Le quotate venete sono Askoll Eva, Casasold, Dba Group, Fope, Gibus, Giorgio Fedon & Figli (anche se verrà presto delistata in quanto è stata acquisita da EssiLux), G. M. Leather, H-Farm, Jonix, Labomar, Masi Agricola, Officina Stellare, Solid World Group.

Le quotate del Friuli Venezia Giulia sono Friulchem, Estrima, Ulisse Biomed e Copernico Sim. La capitalizzazione media è pari a 10 milioni di euro, la raccolta media in Ipo è stata pari a 23,3 milioni di euro (15 milioni per Estrima, 5 milioni per Ulisse Biomed e 3,3 milioni per Copernico Sim). Queste aziende hanno registrato nel 2021 un giro d’affari complessivo di 50 milioni, in crescita rispetto ai 27,7 milioni del 2020. «Chi deciderà entro l’anno di quotarsi potrà accedere al credito d’imposta, beneficio fiscale pari a 200 mila euro sul processo di quotazione - conclude Lambiase -. La preparazione della Borsa può durare dai sei agli otto mesi. La quotazione migliora i processi di controllo».

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