Mediobanca, i cinque nomi di Delfin: «Lista nel nome di Del Vecchio»
La holding assicura di non avere intenti competitivi. Eredità, famiglia divisa sul destino della casa di Beaulieu-sur-Mer, dove il fisco francese ritiene che l’imprenditore risiedesse negli ultimi anni di vita

«La lista di minoranza non ha intenti competitivi nei confronti della lista di maggioranza del management, ma avrà l’obiettivo di portare il valore di un cambiamento costruttivo all’interno del board». Con queste parole il consiglio di amministrazione di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, ha approvato all'unanimità le liste dei candidati per il Cda e il collegio sindacale di Mediobanca per il triennio 2024-2026.
La lista di candidati per la carica di consigliere di amministrazione è guidata da Sandro Panizza e Sabrina Pucci. Seguono Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illycaffè, Jean Luc Biamonti e Massimo Lapucci. Quest’ultimo (ex segretario generale della Fondazione Crt) nella battaglia per la governance di Generali aveva schierato l’ente torinese a fianco di Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone contro Mediobanca.
Delfin sottolinea quindi che i candidati hanno i requisiti di indipendenza e competenze di alto profilo, «in grado di supportare Mediobanca nel percorso di crescita tracciato nel suo piano strategico. La lista è proposta con l’obiettivo di collaborare con tutti i membri del consiglio e offrire un contributo alla realizzazione del piano industriale».
La holding guidata da Francesco Milleri afferma che «la visione che guida la lista di Delfin trova il suo fondamento nello spirito imprenditoriale che ha sempre animato il sistema economico italiano e che il fondatore di Delfin Leonardo Del Vecchio ha impersonificato nella sua forma più alta e nobile». L’obiettivo è quindi quello di rappresentare questa visione, nell’interesse di tutti gli investitori, favorendo un processo di rinnovamento strategico e tecnologico in forza dalla complementarietà delle competenze e dei valori espressi dalla lista proposta. «Questo spirito di rinnovamento», sottolinea Delfin, «costituisce l’essenza stessa dell’imprenditorialità e non è mai una critica del passato, ma una visione sempre orientata al futuro».
Sempre ieri anche Sgr e investitori istituzionali hanno depositato le liste di minoranza di soli candidati indipendenti per il rinnovo del cda e del collegio sindacale. I gestori che hanno presentato le liste sono titolari di oltre il 2,1% delle azioni ordinarie. La lista presentata è composta da Angela Gamba, Marco Annunziata, Sèvèrine Melissa Harmine Neervoort. Grazie a un blocco di partenza di quasi il 30% e rastrellando anche qualche voto aggiuntivo, è molto probabile che Delfin, sostenuta anche da Caltagirone, riesca a inserire nel nuovo cda tutti i cinque candidati.
Se sul fronte Mediobanca inizia a essere fatta chiarezza, resta sempre turbolento il capitolo dell’esecuzione del testamento di Leonardo Del Vecchio. I due figli più piccoli, Luca e Clemente, hanno chiesto al tribunale di Milano l’autorizzazione alla vendita di beni mobili per pagare i creditori del padre. Sembra poi che, oltre alle tasse, ci sia diversità di vedute in famiglia anche sul destino della casa di Beaulieu-sur-Mer, dove il fisco francese ritiene che Del Vecchio risiedesse negli ultimi anni di vita. Mentre fonti vicine a Delfin escludono che ci siano discussioni intorno alla casa di Agordo, che dovrebbe diventare un luogo aperto al pubblico a memoria del fondatore.
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