Mediobanca, Nagel: «Banca Generali non è azione difensiva da Mps»

L’amministratore delegato sul Golden Power: «Dal questo punto di vista è semplice, si tratta di due banche italiane. Ma forse ho sbagliato a fare l'esempio»

La redazione
Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca
Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca

L'ops di Mediobanca su Banca Generali «non è un'azione difensiva ma offensiva». L’ha spiegato l'Ad Alberto Nagel nel corso di una conferenza stampa. «E' una manovra di crescita, di sviluppo», ha aggiunto, «non è per rendere agli altri una cosa più difficile ma per rendere Mediobanca ancora più bella».

Il manager ha sottolineato che è stata concepita «questa operazione ovviamente nella massima riservatezza parlando con il consiglio e le autorità competenti, cercando di mettere in piedi una proposta molto interessante per i nostri azionisti. Da oggi in poi cominceremo a spiegare ai nostri azionisti grandi e piccoli perché è un'operazione da accogliere. Da oggi parleremo con tutti».

Per quanto riguarda Caltagirone e Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio guidata da Francesco Milleri, Nagel ha specificato che si tratta di azionisti «e cerchiamo di fare operazioni valide per i nostri azionisti. E' una operazione concepita cinque anni fa e non c'entra nulla col nostro azionariato».

Nel merito dell’operazione l’Ad di Mediobanca ha detto di aver «già avviato preliminarmente interlocuzioni con le autorità e penso rientri nel golden power. Dal punto di visto del golden power è semplice, si tratta di due banche italiane. Ma forse ho sbagliato a fare l'esempio», ha aggiunto riferendosi senza citarle a Unicredit e Banco Bpm.

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