Mustier: "Le trimestrali sono il male, serve uno sguardo sul medio-lungo periodo"

L'ex amministratore delegato di Unicredit interviene a un incontro con l'Università di Verona: "Bisogna attirare più capitali verso l'Italia"
Jean Pierre Mustier in una foto d'archivio. ANSA / MOURAD BALTI TOUATI
Jean Pierre Mustier in una foto d'archivio. ANSA / MOURAD BALTI TOUATI

VERONA. “Il male della finanza e delle imprese sono le trimestrali. La necessità, soprattutto per le imprese quotate, di dover rendere conto agli azionisti puntando a risultati di breve periodo, piuttosto che ad una visione di medio lungo temine”. È questo il passaggio più significativo dell’intervento di Jean Pierre Mustier a “Wake up Italia”, il programma dell’Università di Verona dedicato a incontri con i leader dell’economia.

L’ex amministratore delegato di Unicredit ha poi circostanziato con esempi concreti. “Una banca è in condizione di presentare ottimi risultati di breve periodo finanziando imprese in difficoltà che, giocoforza, pagheranno caro quel denaro. Ma, così facendo, rischiano di compromettere il conto economico sul lungo termine”. Inoltre, ha aggiunto Mustier, “In Unicredit mi sono sempre opposto a incentivi di breve per i manager, che invece devono essere retribuiti sulla base di una strategia di lungo periodo. È una filosofia che deve essere accettata e seguita anche dai consigli di amministrazione, che devono badare ad uno sviluppo progressivo delle aziende e resistere alla pressione del breve termine”.

Mustier ha svolto il suo intervento tenendo bene in vista, alle sue spalle, la scritta “Pegasus Europe”, ovvero la sua nuova avventura imprenditoriale, la “Spac” appena avviata insieme al connazionale Bernard Arnault. E, in francese, ha risposto alle domande del professor Sergio Noto, coordinatore del ciclo di incontri, e a quelle dei ragazzi, puntando molto su due concetti: la necessità di una crescita del sistema economico italiano e l’importanza dell’etica. “C’è la necessità di attirare molti più capitali verso l’Italia, di muovere denaro sia di investitori nazionali che di imprese e fondi internazionali. Un esempio in negativo è la bassa capitalizzazione della Borsa italiana nei confronti delle altre europee. L’Italia rappresenta il secondo Paese manifatturiero in Europa, qui ci sono capacità di rischio e di innovazione, oltre a risorse umane di ottimo livello, ma nonostante questo è difficile creare valore e le aziende fanno fatica a trovare finanziamenti. Un aiuto – ha spiegato
Mustier- potrà venire dai PIR, che potranno canalizzare più risparmio verso le imprese”.

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La redazione

Si tratta dei Piani individuali di risparmio, introdotti dalla legge di bilancio 2017, che sono stati creati come forma di investimento a medio termine, capaci appunto di veicolare risparmi verso le imprese italiane, e in particolare verso le Pmi. Sul fronte dell’etica, due passaggi rilevanti: “In Unicredit abbiamo detto no a investimenti sul carbone e sull’estrazione di petrolio. L’ambiente oramai deve essere una priorità per tutti e dobbiamo quindi agire in un’ottica di sostenibilità”.

Più in generale, ha aggiunto il top manager francese: “Per tutti, e in particolare per voi giovani, ci deve essere la determinazione a fare la cosa giusta, badando al perseguimento di finalità civili, con rispetto, positività e senza egoismi”.

In conclusione, alcuni consigli per i giovani: “Abbiate coraggio e piedi per terra, cercare di uscire dalla vostra zona di comfort usando l’intelligenza emotiva e – se volete fare impresa – fatevi aiutare cercando di accedere a programmi di formazione come quello che in Unicredit abbiamo lanciato, con l’Università Bocconi, proprio per la formazioni di giovani imprenditori. Un’idea che a Verona potrebbe forse essere replicata grazie a Fondazione CariVerona”. E, a margine dell’incontro, abbiamo appreso che l’Università e la Fondazione veronese sono prossime a stringere un accordo per il lancio di un “acceleratore” che farà da volano allo sviluppo dell’imprenditoria scaligera.

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