Polo Generali-Natixis: in dirittura d’arrivo l’alleanza sul risparmio

Prima della presentazione del piano industriale dovrebbe essere svelato lo schema di accordo. Intanto diventa sempre più probabile che per il rinnovo del board non verrà fatta la lista del cda

Roberta Paolini

Il dossier Generali-Natixis, che darà vita al secondo polo europeo dell'asset management con masse per circa 1.800 miliardi di euro, sarebbe vicino alla definizione. L’obiettivo è arrivare a un accordo già la prossima settimana, in vista della presentazione, il 30 gennaio, del nuovo piano industriale da parte di Philippe Donnet, Group Ceo di Generali.

Un appuntamento molto atteso dal mercato, che quest’anno, per la prima volta dopo molto tempo, si terrà nel luogo simbolo delle Generali: le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco a Venezia. L’operazione, già discussa nei mesi scorsi, prevede una governance paritetica, con un consiglio di amministrazione formato per il 50% da francesi e per il 50% da italiani, ma con la direzione operativa affidata a Woody Bradford, Ceo di Generali Investment Holding.

Nel nuovo soggetto confluiranno 1.200 miliardi di euro di asset di Natixis e 650 miliardi di masse gestite da Generali, che riguardano principalmente gli asset under management (Aum) delle polizze, incluse le riserve tecniche del ramo vita e Conning Holding Limited. Escluse, invece, sono le masse di Banca Generali.

Nonostante la differenza nelle dimensioni dei conferimenti, va sottolineato che l’Aum di Generali genera ritorni economici più elevati, grazie alla tipologia di prodotti in cui sono strutturate le gestioni.

Il progetto ha preso una decisa accelerazione proprio per consentire a Donnet di evidenziare la strategia nell'asset management, che si prevede rivesta un ruolo centrale anche nel nuovo piano industriale. Un’operazione di questa portata, tuttavia, deve passare attraverso un iter autorizzativo complesso, che coinvolge l’Ivass, la Banca d’Italia e la Presidenza del Consiglio, che invierà la comunicazione all’indirizzo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in ottemperanza alla legge sul golden power. Non meno importante sarà il via libera dell’Antitrust. Un percorso analogo è previsto anche per Natixis in Francia, che dovrà interfacciarsi con le autorità competenti.

Secondo Goldman Sachs, il Piano 2025-2027 arriva in un momento particolarmente favorevole. Secondo gli analisti della casa d’investimento vedono la possibilità di crescita del fatturato del settore danni, ulteriori miglioramenti nei margini sottostanti del settore retail P&C (dove Generali è sovrappesata rispetto ai concorrenti), un contesto di tassi di interesse favorevole per il business Vita e, naturalmente, le opportunità legate all’operazione Natixis. Le aspettative sono relativamente alte, anche perché le azioni Generali hanno sovraperformato i concorrenti di circa il 7% negli ultimi tre mesi. Tuttavia, Goldman Sachs osserva che «ci sarebbe ancora spazio per sorprese positive, soprattutto sui ritorni di capitale».

Tra i target Goldman Sachs afferma che Generali si prepara ad introdurre nuove ambiziose proiezioni per il periodo 2025-2027, tra cui una crescita dell'Eps (earning per share, cioè il rendimento per azione) con un tasso annuo composto previsto tra l'8% e il 10%. Inoltre, si attende un flusso di cassa netto cumulativo superiore agli 11,5 miliardi di euro per il periodo 2025-2027. Sul fronte del capitale, prevede che Generali passi da un obiettivo di dividendo cumulativo a un nuovo rapporto di distribuzione totale, che includa dividendi e riacquisti ricorrenti, con un target di distribuzione del capitale tra il 65% e il 70%.

L’operazione Natixis e il nuovo piano industriale si collocano anche in un momento particolarmente delicato per la compagnia, con l’assemblea di aprile che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione di Generali. A tal proposito, l'articolo 12 del Decreto Legge Capitali ha introdotto un'importante novità, modificando il Testo Unico della Finanza (TUF) con l’articolo 147-ter.1: la norma che consente al cda uscente delle società quotate di presentare una propria lista di candidati per il rinnovo dell’organo amministrativo.

La Consob ha già avviato un processo di consultazione, con il primo ciclo svolto lo scorso novembre e il secondo ciclo previsto che si concluderà il 31 gennaio 2025.

Le modifiche al regolamento, secondo alcuni osservatori, saranno visibili solo tra metà e fine febbraio 2025, con le società chiamate ad adeguare i propri statuti. Considerando che, ammesso e non concesso che le modifiche statutarie possano bypassare l’assemblea (evenienza non chiara al momento), e considerando che comunque gli enti regolatori, leggi Ivass, dovranno comunque esprimersi, a questo punto sembra non ci siano i tempi tecnici per Generali per una lista del consiglio uscente, visto che la scadenza per la presentazione della lista è fissata al 30 marzo, cioè un mese prima dell’assemblea.

Pertanto, appare sempre più probabile che si presenteranno due o più liste concorrenti da parte dei soci di Generali, lasciando aperta la possibilità di una contesa o, auspicabilmente, di una risoluzione pacifica tra i diversi azionisti. —

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