Sironi: “Generali, la forza di un gruppo italiano, internazionale, da sempre indipendente”
Generali è ben preparato ad affrontare questa fase difficile e le responsabilità che derivano dal suo ruolo di grande istituzione finanziaria europea e internazionale» ha detto il presidente. All’assise dei soci è presente il 68,7% del capitale sociale

Torna in presenza l’assemblea delle Generali a Trieste, nel nuovo Generali Convention Center di Porto Vecchio. Il presidente della compagnia, Andrea Sironi, ha aperto i lavori ricordando Papa Francesco e sottolineando il valore simbolico del ritorno nella città dove tutto è cominciato. All’assise dei soci è presente il 68,7% del capitale sociale. I principali azionisti della compagnia sono presenti con le seguenti quote di capitale: Mediobanca 13,04%, famiglia Del Vecchio-Delfin 9,93%; Caltagirone 6,82%, Unicredit 6,51% il 3 aprile il gruppo bancario ha comunicato di avere anche una partecipazione dello 0,19%, famiglia Benetton con Schema Delta è presente con il 4,83%.
«Quando nel maggio del 2022 mi è stato affidato questo prestigioso incarico, ho accettato con orgoglio, ma anche con grande senso di responsabilità. Ho avuto l’opportunità di guidare il Consiglio di Amministrazione di una delle realtà finanziarie più importanti per l’Italia e per l’Europa» ha esordito Sironi, rivolgendo un pensiero ai 160 mila piccoli azionisti della compagnia: «Generali è per loro un punto di riferimento affidabile, un investimento sicuro e profittevole, grazie a promesse mantenute e dividendi sempre in crescita».

Il presidente ha poi tracciato un bilancio del triennio, sottolineando come Generali abbia saputo attraversare con resilienza anche i momenti più difficili. «In 194 anni di storia la compagnia ha vissuto profondi cambiamenti, ma è stata capace di adattarsi e rafforzarsi. Dopo la pandemia, sono venuti meno molti dei paradigmi a cui eravamo abituati: il mondo è entrato in una fase di instabilità geopolitica che rende difficile ogni previsione e che influenza negativamente l’economia e i mercati finanziari globali».
In questo contesto incerto, Sironi ha ribadito la solidità del gruppo. «I numeri contenuti nel bilancio che sottoponiamo oggi al voto, e che vi verranno illustrati dal Group CEO Philippe Donnet e dal CFO Cristiano Borean, sono eccellenti. Rappresentano un’attività operativa solida, profittevole, che ha performato bene in tutti i rami di business».
Il riferimento non poteva che andare anche al piano strategico triennale, concluso con risultati superiori alle attese: «Abbiamo superato i target anche in piena fase di rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse, e durante l’esplosione dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. È il frutto di un’impostazione strategica coerente, sviluppata con rigore già nei cicli precedenti».
Sironi ha ricordato come in questi anni il gruppo sia cresciuto anche grazie a operazioni di M&A mirate nei mercati chiave, sia nell’assicurazione sia nell’asset management, e attraverso un forte investimento nella trasformazione tecnologica e nella formazione del personale. «La nostra Academy interna ha promosso programmi di upskilling che hanno raggiunto l’84% della popolazione coinvolta. Abbiamo stretto accordi con università e istituti di ricerca nei Paesi in cui operiamo. Tra questi, la collaborazione con l’Università di Trieste per la creazione di una cattedra sull’intelligenza artificiale responsabile e sostenibile, perfettamente in linea con gli obiettivi del progetto Agorai Hub, che nascerà a Palazzo Carciotti».
Con una presenza in 50 Paesi e una base di 71 milioni di clienti, Generali può contare su una strategia diversificata e capillare, «che consente di offrire protezione e soluzioni d’investimento su scala globale, cogliendo opportunità diverse grazie al coordinamento centrale e alla competenza dei team locali».
Un altro pilastro sottolineato dal presidente sono le persone: «Il management team è di altissimo livello, possiamo contare su 87 mila dipendenti e 165 mila agenti in tutto il mondo. In questi tre anni ho viaggiato molto per conoscere le realtà del gruppo e soprattutto chi vi lavora. Ovunque ho trovato serietà, dedizione, orgoglio. Questo è forse uno degli elementi più distintivi del nostro Gruppo: la qualità delle persone che ne fanno parte». E ha aggiunto: «Anche grazie a loro ho capito in questi anni cosa significhi appartenere al Leone».

Un posizionamento forte, quindi, che permette alla compagnia di affrontare con fiducia anche una congiuntura così delicata. «Il Gruppo Generali è ben preparato ad affrontare questa fase difficile e le responsabilità che derivano dal suo ruolo di grande istituzione finanziaria europea e internazionale» ha detto ancora Sironi.
Sironi ha poi aperto una riflessione sul contesto europeo, richiamando i rapporti Letta e Draghi, pubblicati nel 2024: «Entrambi segnalano come non sia più possibile rispondere su scala nazionale alle sfide dell’economia, della sicurezza e del clima. Servono politiche coordinate a livello europeo. Il settore finanziario è individuato come elemento chiave per una maggiore integrazione».
«Occorre più fiducia tra gli Stati membri, per costruire un ecosistema normativo favorevole alla nascita di campioni europei, in grado di attrarre capitali globali e offrire un’alternativa ai gestori americani» ha aggiunto. «Questo è essenziale per rafforzare le economie europee e tutelare i risparmiatori, che oggi subiscono i costi della frammentazione. In questo scenario, il dialogo tra istituzioni e settore finanziario diventa cruciale».
Infine, il presidente ha richiamato l’importanza del rinnovo del Consiglio di Amministrazione: «Questo spirito di servizio ha guidato l’attività del CdA e la mia presidenza. Ogni decisione è stata presa con dialogo e confronto costruttivo, nell’esclusivo interesse dell’azienda e dei suoi stakeholder».
E ha chiuso con un auspicio per il futuro: «Continuiamo a guardare avanti, costruendo il domani con impegno e responsabilità. E con la forza di un gruppo italiano, internazionale, da sempre indipendente».
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