Svolta Mps, UniCredit tratta con il Mef per comprare la banca
La banca e il ministero dell'Economia hanno concordato «i presupposti per una potenziale operazione avente ad oggetto le attività commerciali di Mps» di cui sarà definito «un perimetro selezionato». Orcel: «Neutralità del capitale, nessun effetto negativo sulla banca». Padoan si astiene dal voto in cda
MILANO. Piano di nozze tra UniCredit e MPS. UniCredit e il ministero dell'Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana hanno concordato i presupposti per una potenziale operazione avente ad oggetto il trasferimento di un perimetro selezionato di MPS a UniCredit e avvieranno interlocuzioni in esclusiva. Lo si legge in una nota.
I numeri del colosso
«Una potenziale operazione» con Mps permetterebbe a Unicredit di «accelerare i piani di crescita organica e agevolare il raggiungimento di ritorni sostenibili superiori al costo del capitale", spiega il gruppo di Piazza Gae Aulenti. Mps, si legge in una nota, potrebbe contribuire, subordinatamente alla definizione del perimetro dell'operazione, circa 3,9 milioni di clienti, 80 miliardi di euro crediti alla clientela, 87 miliardi di depositi della clientela, 62 miliardi di euro di masse in gestione e 42 miliardi di masse in amministrazione.
L’astensione di Padoan
Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit ed ex ministro dell'Economia «ha ritenuto di astenersi dalla deliberazione del consiglio di amministrazione» in merito all'esclusiva con il Tesoro per rilevare una parte di Mps. Lo si legge in una nota in cui il gruppo sottolinea che la decisione di Padoan è stata presa «pur in assenza di qualsivoglia conflitto di interessi e in piena indipendenza di giudizio in ragione del suo precedente incarico di ministro dell'Economia e delle Finanze».
Orcel: «Nessun effetto negativo»
L'acquisto di Mps «non avrà alcun effetto negativo sulla banca». Il principio indicato dal ceo di Unicredit Andrea Orcel per Mps è quello della «neutralità del capitale». Lo ha detto segnalando che «non siamo impegnati in nessuna transazione ma in negoziazioni e in una due diligence rispettando questo principio. E' presto per dire ora se il Governo sarà azionista di Unicredit» in seguito a un'eventuale aggregazione con Mps. «Tutto gli npl della banca
saranno lasciati indietro. La banca arriverà con zero npl», evidenzia Orcel, ribadendolo anche per i rischi legali altro nodo importante. Attenzione poi alla gestione del personale, al fine di assicurare un'integrazione agevole, rapida ed efficace del business nel gruppo di Piazza Gae Aulenti.
La soddisfazione di Siena
La presidente e l'amministratore delegato di Mps esprimono soddisfazione per la manifestazione di interesse di Unicredit di entrare in data room. E' quanto si apprende da fonti della banca senese riguardo alla posizione di Patrizia Greco e Guido Bastianini.
L’accordo
Tra i principali presupposti concordati con il Mef per verificare la fattibilità dell'operazione a livello patrimoniale ed economico c'è la neutralità della stessa rispetto alla posizione di capitale del Gruppo su base pro forma. Inoltre un accrescimento significativo dell'utile per azione dopo aver considerato le possibili sinergie nette dell'operazione ed in ogni caso il mantenimento dei livelli attuali di utile per azione anche prima di tener conto delle possibili sinergie al 2023. Prevista anche l'esclusione di contenziosi straordinari non attinenti all'attività di ordinaria gestione bancaria e di tutti i relativi rischi legali, attuali o potenziali.
Ed anche l'esclusione dei crediti deteriorati e l'adeguata copertura di eventuali ulteriori rischi di credito che siano identificati anche a seguito della due diligence attraverso modalità da definire. Infine l'accordo sulla gestione del personale in funzione del compendio inerente all'esercizio delle attività commerciali, al fine di assicurare un'integrazione agevole, rapida ed efficace del business nel gruppo.
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