Un portale per gli artigiani veneziani grazie a Jp Morgan

Il gruppo finanziario sosterrà la Cna nella creazione di una vetrina online in sei lingue per i prodotti tipici della città

VENEZIA. La prima volta che J.P. Morgan venne in soccorso di Venezia fu quando crollò il campanile nel 1902. All’epoca il fondatore della banca John Pierpoint Morgan in persona finanziò la ricostruzione del paròn de casa.

Oggi, dopo un secolo, la multinazionale americana di servizi finanziari torna per aiutare gli artigiani. A Ca’ Farsetti è stato presentato il progetto presentato dalla Cna alla multinazionale che darà 240 mila euro per realizzare il portale in sei lingue Venice Original affinché cento artigiani possano vendere i loro prodotti online. Non è stata Venezia a cercare la celebre banca con sede a New York e filiali in tutto il mondo, ma l’offerta di un sostegno è arrivata proprio dalla sede italiana della multinazionale che ha fatto una ricerca su chi e dove aiutare.

«Come avvenuto in passato con il nostro fondatore, siamo orgogliosi di poter tornare in un luogo così prestigioso e dare un contributo», ha detto a Ca’ Farsetti Francesco Cardinali, senior country office della J. P. Morgan Italia, in diretta streaming con gli assessori Paolo Romor e Simone Venturini e Roberto Paladini, segretario della Cna.

L’idea che prenderà forma nei prossimi mesi è quella di aprire una candidatura a settembre, lasciando la partecipazione aperta a tutti gli artigiani. In seguito, dopo una selezione, i cento che rispondono a determinati requisiti, fissati da un comitato che si sta formando, saranno selezionati per raccontare la storia del loro prodotto artigianale. E per venderlo.

«Con questo progetto in teoria se qualcuno vuole acquistare una gondola lo potrà fare anche dal web», ha spiegato Paladini, «Per noi è una grandissima occasione di rilancio che ci viene offerta gratuitamente. Quando il portale sarà pronto il secondo passaggio sarà quello di chiedere ad Amazon o ad altri big del web di inserirlo nel loro sito».

Il sito sarà in sei lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e cinese), ma Paladini annuncia che sarà solo l’inizio di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di coinvolgere gli studenti universitari sia per quanto riguarda la traduzione in cinese, sia per la possibilità di affiancare a ogni artigiano un o una giovane che si occupi della parte commerciale.

L’obiettivo più grande però è quello di continuare anche quando, dopo due anni, sarà finita la donazione. «Per autosostenerci», conclude Paladini «Una minima percentuale delle vendite sarà destinata al mantenimento del portale che potrà continuare a promuovere il meglio dell’artigianato veneziano». —

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