UniCredit anticipa al 27 marzo l’assemblea per l’Ops su Banco Bpm
Il cda convoca la riunione dei soci per il via libera all’offerta due settimane prima del previsto
L’istituto è convinto di ricevere per tempo il nulla osta della Bce. Confermato l’utile di 9,7 miliardi

UniCredit accelera sul dossier Banco Bpm. Ieri si è tenuta una lunga seduta del cda, che in prima battuta ha approvato il progetto di bilancio 2024, chiuso con un utile netto consolidato di 9,719 miliardi di euro (un soffio sopra i 9,7 miliardi dei conti preliminari divulgati l’11 febbraio), che costituisce il massimo storico e risulta in crescita del 2% rispetto al 2023.
Confermati gli altri indicatori di bilancio, è stata annunciata la volontà di distribuire a novembre prossimo un acconto sul dividendo 2025
La novità più d’effetto è però la decisione del board di anticipare la convocazione dell’assemblea dei soci dal 10 aprile al 27 marzo.
L’assise sarà chiamata a votare – tra le altre cose - la delega per l'aumento di capitale al servizio dell'offerta pubblica di scambio sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna.
L’accelerazione lascia intuire che il gruppo guidato da Andrea Orcel prevede di ottenere prima dell’assemblea l’autorizzazione della Bce, che comprende i pareri di Bankitalia e Ivass. Tempi più lunghi potrebbero avere l'iter dell'Antitrust e quello del governo sul golden power.
I soci saranno, inoltre, chiamati a votare l’integrazione del consiglio di amministrazione, la relazione sulla politica 2025 di gruppo in materia di remunerazione, la relazione sui compensi corrisposti, infine il sistema incentivante sempre per quest’anno. Intanto, in un’intervista al Financial Times, Orcel ha spiegato che Unicredit potrebbe accelerare l'uscita dalla Russia se ci sarà una svolta nella guerra in Ucraina.
La fine della guerra, ha spiegato l’amministratore delegato, potrebbe consentire all’istituto di assicurarsi condizioni migliori, dopo che la scorsa settimana aveva escluso una cessione degli asset russi a un prezzo «non equo».
Una posizione che aveva spinto il Banco Bpm (finito nel mirino della stessa UniCredit) a chiedere a Orcel di fare chiarezza sui rischi legati alle attività e all’esposizione verso la Russia, che rappresenta ancora il 5% dei ricavi totali del gruppo.
Staccare la spina senza l’ok di Mosca non è impossibile, altri gruppi europei lo hanno fatto, ma comporta l’accettazione di svalutazioni pesantissime.
L’istituto italiano invece si è ridimensionato e da tre anni tenta di negoziare una via d’uscita accettabile.
Tornando all’intervista al quotidiano londinese, Orcel ha detto: «Se la situazione politica cambia, la nostra capacità di vendere a condizioni più interessanti migliora perché la situazione si normalizza per tutti, da entrambe le parti», per poi aggiungere che «pertanto il nostro percorso di uscita si velocizza e i numeri sembrano molto migliori».
Intanto, con riferimento all'offerta pubblica di acquisto promossa da Banco Bpm su Anima Holding, l’istituto lombardo-veneto ha comunicato che alcuni azionisti della società di gestione del risparmio, tra cui l'amministratore delegato e altri top manager, hanno deciso di aderire all’Opa.
Gli impegni, si legge in una nota, hanno per oggetto tutte le azioni di Anima detenute da questi azionisti, pari a circa l'1,5% del capitale sociale.
Così, alla luce di quelle già detenute da Banco Bpm e quelle oggetto degli impegni di adesione sottoscritti, rispettivamente, da Poste Italiane e Fsi Sgr, il Banco è già al 44,8% circa della società oggetto della sua offerta.
Sempre ieri si è appreso che UniCredit collaborerà con Quantico, club deal company che si è data come obiettivo investimenti in una dozzina di medie imprese italiane ad alto potenziale, con equity ticket compreso tra 30 e 80 milioni di euro per singolo target.
Promossa dai banker Paolo Langè (presidente) e Antonio Da Ros (ad), che saranno anche azionisti, Quantico gestirà attivamente e in esclusiva i deal proprietari generati in-house dalla rete di Unicredit.
Le operazioni di taglia più piccola appartengono a uno spazio spesso lasciato scoperto dai private equity e che invece una banca commerciale può presidiare.
Sempre attraverso la formula dei club deal il gruppo guidato da Orcel proporrà gli investimenti alle principali famiglie imprenditoriali italiane con un doppio canale: Quantico infatti lavorerà in parallelo con il team ultra-high-net-worth business della banca guidato da Gennaro Del Sorbo. —
Riproduzione riservata © il Nord Est