UniCredit-Bpm, Orcel cercherà di vedere Brassac (Agricole) entro fine anno

Secondo Bloomberg la società di consulenza Deloitte non sarà advisor finanziario ma affiancherà UniCredit nella preparazione dell'operazione

La redazione
La sede di UniCredit in Piazza Gae Aulenti a Milano
La sede di UniCredit in Piazza Gae Aulenti a Milano

L'amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, è in contatto con il suo omologo del Credit Agricole, Philippe Brassac, per cercare di organizzare un incontro «entro la fine dell'anno». Lo scrive l'agenzia Bloomberg, dopo le indiscrezioni di stampa che danno Unicredit al lavoro per cercare di portare i francesi dalla sua parte nell'Ops su Banco Bpm, di cui la banca transalpina è il primo azionista con il 9,2% del capitale. Secondo l'agenzia americana l'incontro non avrebbe ancora una data e dovrebbe essere organizzato "nelle prossime settimane".

Sul mercato un coinvolgimento dei francesi viene ritenuto tutt'altro che remoto. «Durante la conference call per l'offerta su Banco Bpm» ricordano gli analisti di Mediobanca «Unicredit ha indicato che c'è spazio per negoziare con gli attuali partner che sono anche azionisti di Banco Bpm (cioè Credit Agricole)».

La controllata della banca francese nel risparmio gestito, Amundi, ha infatti un accordo di distribuzione decennale con Unicredit che scade nel 2027. "Vediamo il Credit Agricole cercare influenza al tavolo negoziale piuttosto che essere un ostacolo all'operazione", afferma Piazzetta Cuccia.

Nel frattempo emerge che Deloitte farà parte della squadra di advisor di Unicredit nell'offerta su Banco Bpm. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg secondo cui la società di consulenza non sarà advisor finanziario ma affiancherà Unicredit nella preparazione dell'operazione (project management office), inclusa la presentazione della documentazione ai regolatori.

Alla squadra di consulenti di Unicredit - che include ufficialmente solo lo studio legale Cappelli Riolo Calderaro Crisostomo Del Din quale advisor legale - mancano ancora gli advisor finanziari. Secondo Bloomberg, Bofa, Jefferies, Barclays e Mediobanca non sarebbero esposti a conflitti di interessi legati al coinvolgimento nella partita di diversi soggetti. Ma c'è anche chi, in ambienti finanziari, fa il nome di Jp Morgan.

Anche Banco Bpm non ha ancora nominato i suoi consulenti. La banca guidata da Giuseppe Castagna ha in Lazard e Citi due consolidati advisor finanziari, messi in campo anche nell'Opa su Anima, mentre sul fronte legale potrebbe puntare ancora una volta su Legance.

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