Via libera all’Opa su Intermonte Banca Generali vira verso le Pmi

Consob e Banca d’Italia autorizzano l’Offerta: si parte lunedì fino al 24 gennaio L’operazione in Borsa potrebbe arrivare a valere fino a 98,2 milioni di euro

Luigi Dell'Olio

È arrivato il via libera della Consob e della Banca d’Italia all’Opa di Banca Generali su Intermonte. Un’operazione attraverso la quale la società triestina punta ad ampliare l’offerta di servizi agli imprenditori, in un’ottica integrata tra protezione e valorizzazione dei portafogli.

È la prima volta nella storia che una struttura di wealth management punta una banca di investimento per mettere a disposizione dei propri banker nuove competenze e rafforzare quindi la relazione con la clientela di riferimento. Il periodo di adesione (la consegna delle azioni da parte di chi accetterà la proposta) partirà alle 8.30 di lunedì e terminerà alle 17.30 del 24 gennaio 2025, salvo proroghe.

Gian Maria Mossa Ad di Banca Geneali
Gian Maria Mossa Ad di Banca Geneali

Il pagamento del corrispettivo avverrà il 31 gennaio. L’offerta pubblica di acquisto è stata lanciata il 16 settembre scorso con una valorizzazione dei titoli Intermonte per 3,04 euro. Un valore che, al momento del lancio, incorporava un premio pari al 21,9% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Intermonte al 13 settembre scorso e un premio del 24% sulla media del titolo negli ultimi tre mesi.

In caso di adesione da parte di tutti i titolari delle azioni ordinarie oggetto dell’offerta, l’esborso massimo sarà nell’ordine di 98,2 milioni di euro. La buona riuscita dell’operazione non è in dubbio, dato l’Opa ha natura amichevole e, poco dopo l’annuncio, è stata resa nota l’adesione da parte di un nucleo di azionisti di Intermonte (prevalentemente fondatori e manager) che hanno in mano il 52% del capitale.

Del resto, una società come quella target ha il principale asset nel valore dei propri professionisti, per cui sarebbe stato inimmaginabile fare un’offerta di fronte al rischio di un addio dei manager di riferimento.

«Abbiamo lanciato l’Opa anche perché conosciamo bene il management, con il quale abbiamo un rapporto molto solido e di lunga durata: è costituito da persone che incarnano valori molto simili ai nostri, abbiamo totale fiducia nelle loro professionalità e capacità e anche per questo motivo contiamo di lasciarli lavorare in modo indipendente», aveva spiegato l’ad di Banca Generali, Gian Maria Mossa, all’annuncio dell’Offerta.

Con questa operazione, la banca del Leone (quasi 5,2 miliardi di capitalizzazione) porterà sotto il proprio controllo una delle ultime Sim di rilievo rimaste indipendenti nel nostro Paese.

 A sua volta, Intermonte potrà far leva sulle dimensioni maggiori del nuovo gruppo in un mercato che vede i margini costantemente sotto pressione per la competizione crescente e la necessità di investire massicciamente in tecnologia per cavalcare le nuove opportunità offerte dall’innovazione.

Raggiunti tutti i target del vecchio piano industriale (2022-2024), Mossa si è trovato nelle condizioni per anticipare i tempi rispetto al nuovo piano atteso la prossima primavera, puntando a diversificare il proprio business, per accompagnare gli investimenti dei propri clienti. Intermonte, che è forte soprattutto nel segmento delle Pmi, potrebbe consentire alla società triestina di ampliare lo spettro dell’offerta a imprese e imprenditori.

Tutto questo senza la necessità di mettere in campo grandi sforzi dato che l’acquisizione finirà col valere meno del 2% della capitalizzazione. Il che lascerà spazi di manovra per eventuali, altre operazioni di peso.

«Ci rendiamo conto che sempre più spesso l’imprenditore ha bisogno di essere accompagnato, in una logica di protezione, a ragionare in modo più ampio sull’azienda e riuscire a internalizzare le competenze in quest’ambito ci porta a un livello superiore di consulenza globale», ha spiegato Mossa in merito all’operazione.

Per poi ricordare che per una realtà come quella che lui guida, che ha quote di amministrato molto importanti, «avere delle eccellenze nell’intermediazione di azioni e di derivati aggiunge un pezzo alla catena del valore».

Banca Generali ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto consolidato di 338,6 milioni, in crescita del 33% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Il risultato è stato realizzato in un contesto favorevole per i mercati finanziari, ma nel contempo la società ha saputo accrescere la base clienti e la raccolta. —

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