Fincantieri pronta all’azione con la sua “Infrastructure”

La società del colosso specializzata in opere edili di grande complessità ha all’attivo realizzazioni in diversi Paesi
Giovanni Tot, l'AD di Cdp Fabrizio Palermo, Giuseppe Zampini Ansaldo Energia, l'AD di Fincantieri Giuseppe Bono
Giovanni Tot, l'AD di Cdp Fabrizio Palermo, Giuseppe Zampini Ansaldo Energia, l'AD di Fincantieri Giuseppe Bono

TRIESTE. Che Fincantieri sapesse costruire - e bene - le navi è noto, visti anche gli ordini in portafoglio e l'espansione del gruppo in atto nel civile come nel più complesso settore militare. Ma che fosse in grado di realizzare anche opere di edilizia era molto meno noto.

Perciò ha sorpreso la disponibilità dell'ad Giuseppe Bono a ricostruire il ponte Morandi. Perché nel ventaglio di società del gruppo triestino c'è una Fincantieri Infrastructure il cui slogan è già un programma: «Nothing too big, nothing too complex» (Nulla è troppo grande, nulla è troppo complesso).

Bono ha specificato che «Fincantieri ha tutte le capacità e le conoscenze per costruire un'opera di questo genere», riferendosi a Genova. Facendo così conoscere la società controllata specializzata in progettazione, realizzazione e montaggio di strutture in acciaio su progetti di grande dimensione.

Non semplice edilizia ma ponti, stadi, grattacieli, porti: la Infrastructure ha competenze di project management, di ingegneria e costruzione «non comuni». Esperienze e competenze che sono maturate in un settore complicato come quello della costruzione navale. La società supporta i clienti lungo l'intero ciclo vita del prodotto fornendo servizi denominati “life-cycle management”. «Se facciamo le navi possiamo fare tutto», ha spiegato il manager.

In quel tutto c'è la Infrastructure (sede operativa a Verona) che ha già all'attivo opere difficili: è in fase di attuazione la costruzione di 4 ponti sul canale Albert in Belgio per conto del consorzio Thv Via T Albert: ciascuno è un ponte ad arco a campata unica con luce di oltre 120 metri e peso di un migliaio di tonnellate. Due dei 4 ponti sono in avanzata costruzione; gli altri due sono appena stati improntati. Tutti e 4 saranno completati entro il 2019.

È poi già pronto il progetto di costruzione di un nuovo ponte sul fiume Ticino che sarà strutturato in due archi metallici con luci da 140 metri ciascuno per un peso complessivo di 1.300 tonnellate. Infine i progetti per Scarabeo 8, piattaforma di perforazione semi-sommergibile non presidiata capace di operare in condizioni ambientali estreme (35.000 tonnellate di peso) e interventi per il dragaggio di sedimenti nell'ambito dell'ampliamento del V sporgente del porto di Taranto (121 pali per un diametro fino a 3 metri e peso complessivo di 21.000 tonnellate.)

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