Fincantieri: «Valutiamo più opportunità di crescita»

Il gruppo navalmeccanico triestino esce allo scoperto su richiesta della Consob. Sotto la lente del mercato la possibile acquisizione della ex Wass da Leonardo

Francesco De Filippo
Foto BRUNI TRieste 30.11.2011 Palazzo Fincantieri -Marineria:dipendenti in pausa
Foto BRUNI TRieste 30.11.2011 Palazzo Fincantieri -Marineria:dipendenti in pausa

Consob chiede, Fincantieri risponde. Dopo indiscrezioni di stampa secondo le quali il gruppo navalmeccanico intenderebbe rafforzarsi e crescere nel settore difesa e nell'ambito del comparto subacqueo, la Consob ha chiesto di chiarire se sono fondate le notizie e, nel caso, quali potrebbero essere. Fincantieri è quotata in Borsa (dal 2014) e, dopo le perdite degli ultimi mesi, ieri il titolo è balzato in alto del 7,1%.

La multinazionale ha spiegato che nell'ambito della strategia di crescita è interessata «a valutare diverse opportunità strategiche», con prioritario scopo lo sviluppo tecnologico «nella direzione del nuovo piano industriale e della creazione di valore per gli stakeholders». Nel caso di crescita «per linee esterne, in base alla dimensione e alla tipologia dell' operazione, la società valuterà le soluzioni finanziarie più idonee».

Gli interessi sono vari: non è un segreto che l'amministratore delegato e direttore generale Pierroberto Folgiero, in carica da maggio 2022, sta virando verso la difesa, mercato che, viste le tensioni geopolitiche, nel 2023 ha mobilitato 2.300 miliardi di dollari, di cui 150 miliardi nella fornitura di navi da guerra. Mercato che in Fincantieri già oggi sviluppa il 40 per cento del fatturato.

Più volte si è notato (e si è parlato di) un avvicinamento a Leonardo e nell'autunno scorso le due realtà hanno sottoscritto un Mou (memorandum of understanding) per rafforzare la collaborazione nella subacquea. È in quell'ambito che Fincantieri spinge, associato a navi da crociera e attività offshore nell'energia eolica; d'altronde nell'ambito militare ha esperienza, oltre che in navi, anche nella costruzione di sottomarini.

L'idea è di estendere queste competenze «subacquee» e in questo rientra l'acquisizione a dicembre di Remazel (droni sottomarini), e la joint venture da 30 miliardi del 21 febbraio con Edge, di Abu Dhabi, proprio per produrre navi militari.

Il gruppo in dicembre ha inaugurato a La Spezia il Polo nazionale della subacquea. Nella fattispecie Folgiero intenderebbe rafforzare il patrimonio, ricapitalizzando o attraverso un bond convertibile o acquisendo una società in via M&A (mergers and acquisitions). Il nome che rimbalza è quello della Wass, Whithead Sistemi Subacquei (sistemi di difesa subacquei, siluri, sonar), di proprietà proprio di Leonardo, per la quale non è più strategica.

Le trattative sarebbero avanzate e Fincantieri potrebbe rilevarla dopo un aumento di capitale di 300-500 milioni riducendo così anche l'indebitamento. I conti 2023 del gruppo, che tra domani e venerdì diffonderà i conti e incontrerà gli analisti, potrebbero delineare più chiaramente lo scenario. In Borsa Fincantieri capitalizza 860 milioni.

Intanto il gruppo triestino ha annunciato di aver sottoscritto ieri a Doha un memorandum d’intesa con il cantiere navale di Alessandria d’Egitto, finalizzato a valutare la costruzione di nuove navi nel cantiere stesso o in altre strutture, da concordare reciprocamente.

Riproduzione riservata © il Nord Est