Fisco, pressione record sulle Pmi

"Senza correttivi ulteriori aumenti anche nel 2018". Nella classifica per città, Gorizia in vetta per il fisco più "soft", al 53,8%; a Reggio Calabria il record di oltre il 73%. Bene Belluno, 6° posto, Vicenza, 14°, Treviso, 18°. Rapporto della Cna

UDINE - Da sei mesi e mezzo a nove di lavoro, per una piccola impresa, per pagare le tasse.

Tutte le tasse, non solo le imposte sul reddito d'impresa, ma anche quelle comunali, l'Imu, la Tari, l'addizionale Irpef comunale e regionale...

Un carico davvero enorme che grava su imprenditori (e cittadini), il cui conto lo ha redatto la Cna che oggi, 17 luglio, ha presentato la quinta edizione di "Comune che vai fisco che trovi", rapporto sulla tassazione delle piccole imprese in Italia.

Nel raffronto tra province emergono discrepanze non da poco.

Ad esempio la data della "liberazione fiscale" che a Gorizia, con un totral tax rate del 53,8%, è scattata il 14 luglio, prima posizione nella classifica delle città italiane; segue Udine il cui giorno di liberazione dalle tasse è oggi.

A Belluno, sesto posto nazionale (total tax rate 55%) il giorno fatidico della liberazione dal fisco scatterà il 19 luglio.

La successiva città del nordest in graduatoria è Pordenone, 12° posto, 56,4%, 24 luglio; quindi Vicenza, 14^ posizione, 56,5% il 24 luglio; a Treviso.

Trieste è diciassettesima, 57%, 26 luglio; treviso è 18^, 57,1% il 27 luglio.

Padova è al 22° posto, 57,8% il 29 luglio; Rovigo è 26^, 58,1%, il 30 luglio.

Poi si passa dal primo gruppo di 30 città al successivo blocco, dove al 64° posto troviamo Verona, 60,4%, 7 agosto; e al 94°, 62,7%, 16 agosto, Venezia.

Chiude la classifica al 137° posto Reggio Calabria con un total tax rate di ben il 73,4% dove il piccolo imprenditore lavorerà fino al 24 settembre per pagare le tasse.

 L’Osservatorio della Cna calcola il Total tax rate (Ttr), vale a dire l’ammontare di tutte le imposte e di tutti i contributi sociali obbligatori che gravano sulle imprese espresso in percentuale sui redditi.

Individua, inoltre, il Tax free day (Tfd), cioè il giorno della liberazione dalle tasse, la data fino alla quale l’imprenditore deve lavorare per l’ingombrante “socio” pubblico.

«Un Paese, tante tassazioni - rileva la Cna -. La pressione fiscale media sulla piccola impresa tipo italiana, salita nel 2017 dello 0,3% al 61,2%, nel 2018 è destinata a crescere ancora, portandosi al 61,4%. Un incremento compiutamente ascrivibile all’aumento programmato della contribuzione previdenziale dell’imprenditore. Di conseguenza, il giorno della liberazione fiscale media si allungherà di altre ventiquattr’ore».

«Intanto si va ampliando il divario tra la pressione fiscale che grava sulle piccole imprese e quella media nazionale. Nel 2017 è andata dal 61,2% sulle piccole imprese al 42,4% sulla totalità dei contribuenti: un’ingiustizia che vale 18,8 punti percentuali - spiegano dall'associazione -. Se guardiamo da vicino le città radiografate dall’Osservatorio Cna, però, la situazione appare ben differente. Con strappi anche consistenti all’insù e all’ingiù».

E il divario tra Reggio Calabria e Gorizia, la prima con il più elevato carico fiscale, e la seconda con quello più basso, è davvero un abisso.

«Rispetto al valore di circa 1600 euro netti mensili, mediamente percepiti dall’imprenditore tipo dell’Osservatorio - ancora la Cna -, a Gorizia la somma schizza intorno a 1900 euro, a Reggio Calabria precipita a poco più di 1100. Un abisso di quasi 800 euro, pari a 19,6 punti di Ttr e a 72 giorni di Tfd»

La graduatoria per reddito mensile disponibile è aperta da Gorizia, con 1927 euro. Dietro il capoluogo isontino a completare la top ten si piazzano Udine (1895 euro), Imola (1880 euro), Cuneo (1876 euro), Trento (1875 euro), Belluno (1873 euro), Sondrio (1864 euro), Carbonia (1843 euro), Arezzo (1828 euro) e Mantova (1825).

Dalla Cna anche alcune proposte per alleggerire l'eccessivo fardello che grava sulle imprese.

Ad esempio l’aumento della franchigia Irap, l’adozione del regime Iri e l'introduzione della Flat tax «in modo progressivo e credibile secondo un piano che, sulla base delle risorse rese disponibili attraverso il recupero dell’evasione e la riduzione della spesa pubblica, preveda la riduzione delle aliquote Iirpef, elimini la discriminazione attuale operata dalle detrazioni da lavoro delle piccole imprese personali, l'estensione del regime forfetario».

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