Forum Euroasiatico, al via a Verona: "E' il momento di superare pregiudizi e barriere geopolitiche"

VERONA. Geopolitica, energia, finanza, digitalizzazione, infrastrutture, cooperazione economica e commercio, ma anche genetica, ricerca e modelli di sanità. A Verona, “città simbolo di convivenza e collaborazione internazionale”, si terrà giovedì 22 e venerdì 23 ottobre la tredicesima edizione del forum economico eurasiatico, dedicato quest’anno alle “Nuove realtà̀ dell’economia mondiale dall’Atlantico al Pacifico”.
Senza presenza del pubblico, come originariamente previsto, ma si terrà. In streaming, si collegheranno con il Palazzo della Gran Guardia circa 2500 persone dall’Italia e dall’estero, mentre i moderatori saranno presenti fisicamente, assieme a oltre la metà dei relatori.
Tra gli interventi in programma, quello del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e del ministro dell’Economia e del Commercio russo Denis Manturov. Porteranno poi la loro testimonianza, tra gli altri, Romano Prodi, Emma Marcegaglia, Marco Tronchetti Provera, Elena Burmistrova, vicepresidente del Comitato di Gestione di Gazprom, e Mikhail Murashko, ministro della Salute della Federazione Russa, Massimo D’Alema e i presidenti di regione Emiliano e Toti.
“È oggi più che mai importante incontrarsi per superare un momento di incertezza economica, con un calo degli investimenti, e caratterizzato da un deficit di lavoro” spiega Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’associazione Conoscere Eurasia, sul cui sito si potrà seguire il forum.
Il tema della pandemia sarà naturalmente al centro della due giorni di lavori, divisi in otto sessioni. Si parlerà di vaccino, di genetica anche come “via maestra per un miglioramento della situazione economica”, di nuovi sistemi sanitari globali.
“Siamo in presenza di un avvenimento epocale che riguarda la sanità – prosegue Fallico -. Si tratta del prodotto di uno sviluppo economico che perseguiamo da anni. Questo è il momento di eliminare i pregiudizi e le barriere geopolitiche. Lo possiamo fare, si può finanziare la scienza. Le grandi potenze, Stati Uniti, Europa, Cina, Russia, Giappone, possono avviare assieme uno sviluppo più umano. ‘Oggi si conosce il prezzo di tutto, ma non si conosce il valore di niente’, diceva Oscar Wilde. Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Come dopo la Seconda Guerra Mondiale, è il momento di affrontare assieme le sfide che abbiamo davanti”.
Il discorso si sposta più in generale sulla sostenibilità, a partire dalle risorse energetiche tradizionali (petrolio e gas) per arrivare a quelle rinnovabili. Sostenibilità che si traduce in responsabilità, anche nell’affrontare l’emergenza sanitaria.
“Vale per tutti i cittadini, che devono osservare norme igieniche e di contenimento della pandemia – sottolinea il presidente di Conoscere Eurasia -; per gli stati, che devono attuare tutte le misure necessarie per combattere il Covid; e a livello geopolitico, si deve capire che non c’è più margine per dividersi”.
E poi, sullo sfondo di questi scenari internazionali, ci sono le elezioni americane, in programma tra un paio di settimane. “A livello geopolitico – precisa Fallico - credo che grandi spostamenti non ci saranno. Non avvertiremo una grande differenza se vincerà Trump o Biden. Il nostro sforzo invece è quello di parlare di più al mondo del business americano. Per questo abbiamo insistito molto per avere tra i relatori Simone Crolla, consigliere delegato della Camera di Commercio americana in Italia. È un primo passo per far discutere, in una società post-democratica, come la definiamo, l’establishment politico e il mondo del business. Ad esempio noi siamo convinti che entro la fine di novembre sarà registrato negli Usa un vaccino contro il Covid. Ecco allora che, come successo negli anni Trenta del Novecento, il mondo economico darà l’impulso alla collaborazione con la politica, contro il caos e l’incertezza”.
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