Friuli Venezia Giulia apripista dell'export. E le società Top 100 mostrano come si fa
Giovedì a Udine la presentazione e l'analisi della classifica. Il convegno nella sede del Messaggero Veneto con Benedetti, Illy e Zoppas

È un dato che a volte dimentichiamo, ma se si parla di internazionalizzazione il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni champions del Paese. Suo il sesto posto nazionale per tasso di apertura mercati, che non è poco per una regione da 1,2 milioni di abitanti, di cui 516 mila occupati, e circa 99 mila imprese.
Se rapportiamo il valore delle esportazioni al numero degli addetti, abbiamo la considerevole cifra di 44 mila euro procapite, contro i 39 mila euro per occupato del Veneto. In valore le esportazioni del Fvg nel 2022 hanno superato i 22,1 miliardi di euro, quasi 4 miliardi in più rispetto all'anno precedente, +21,9%; il Veneto ha superato gli 82 miliardi, con una variazione di +16%.
Abbiamo scelto di ricordare questi pochi numeri allo scopo di sottolineare, se ce ne fosse la necessità, la vocazione internazionale delle imprese di questa regione, una vocazione che è trasversale ad ogni tipologia di impresa: dalle micro alle piccole, medie e grandi aziende.
Un'apertura ai mercati che, spesso, si completa con percorsi di vera internazionalizzazione, con l'avvio di sedi o di unità produttive all'estero che in Fvg molto raramente hanno assunto in passato la connotazione della delocalizzazione. Si è scelto di andare all'estero per presidiare nuovi mercati, non per trasferirvi in toto le produzioni a caccia del vantaggio competitivo dato dal minor costo del lavoro.
È un passo, quello dell'internazionalizzazione, che diventa tappa obbligata per le grandi imprese che abbiano ambizioni di crescita che le conducano al di fuori dei confini regionali e nazionali. Ed è un passo che può essere compiuto con diverse modalità, ad esempio scegliendo di insediarsi in altri Paesi, oppure procedendo per acquisizioni. In che modo alcune imprese di questa regione hanno deciso di muoversi? Che cosa le ha spinte? Quali difficoltà hanno incontrato? Su quali alleati hanno potuto contare? Quali vantaggi ha portato loro questa scelta? Hanno commesso errori?
Sono alcune delle domande a cui risponderanno i protagonisti dell'evento di presentazione di Top100, il magazine di Nordest Economia (che sarà in edicola dal 22 aprile), in programma nella sede del Messaggero Veneto in viale Palmanova 290 a Udine giovedì 20 marzo, dalle 17,30. Cliccando al seguente link
è possibile compilare il form per iscriversi e partecipare all’evento in presenza
"Le strategie di internazionalizzazione delle imprese" è infatti il titolo assegnato a questo appuntamento al quale parteciperanno Andrea Illy, presidente del Gruppo Illy, Gianpietro Benedetti, presidente del Gruppo Danieli, e Matteo Zoppas, presidente di Ice. Il Gruppo Illy è forse una delle aziende antesignane se si parla di internazionalizzazione, non solo per il tipo di prodotto, il caffè, ma anche per aver aperto nel 1939 la sua prima filiale all'estero.
Così come è stato precursore nell'investire in ricerca, sviluppo e innovazione oltre che nell'avere, tra i suoi obiettivi primari, quello della qualità. Alla guida dell'azienda c'è oggi Andrea Illy, nipote del fondatore Francesco, che mantiene la barra diritta sulle stesse direttrici: internazionalizzazione, ricerca, innovazione.
La Danieli è una delle grandi aziende della regione, fondata nel 1948, che è passata dalla fabbricazione di utensili a quella degli impianti fusori diventando, in mezzo secolo, uno dei gruppi leader nel mondo nella progettazione e costruzione di acciaierie, e tra i primi tre produttori europei di acciaio.
La sua internazionalizzazione, di cui parlerà il presidente Benedetti, è stata una scelta strategica che l'ha condotta, dal 2000 in poi, ad essere presente in Thailandia, Cina, India, Russia, Germania, Brasile, Vietnam. Circa 9 mila dipendenti nel mondo, 6 mila in regione tra diretti e indiretti.
E arriviamo a Ice, l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, guidata da Matteo Zoppas, che è l'ente attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico-commerciale delle nostre imprese sui mercati esteri - fornendo loro informazione, assistenza, consulenza e formazione - ma è anche l'organismo incaricato di promuovere l'attrazione degli investimenti esteri in Italia.
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