Fvg: l'industria archivia il 2015 col segno più
Se il 2015 va in archivio come la parentesi più positiva dall'inizio della crisi – in termini di fatturato, vendite e occupazione - il 2016 non si apre, almeno dal punto di vista squisitamente previsionale, con gli stessi auspici.
Questa la sintesi dell’indagine congiunturale Unioncamere FVG presentata in Auta Marocchi Spa, primo focus dell’anno sullo stato di salute dell’economia alla presenza di Antonio Paoletti, presidente CCIAA di Trieste e Nicola Ianuale, omologo in Questlab Srl, società incaricata di elaborare l’indagine (campione di circa 1.500 imprese regionali), oltre a Giovanni Pavan ai vertici della Cciaa di Pordenone.
Al 31 dicembre 2015 il totale delle imprese attive in Fvg è di 92.020, quelle registrate sono 104.634. Rispetto al 31 dicembre 2014, si registra una diminuzione di 741 imprese attive (-0,80%). Questa contrazione è determinata in modo particolare dalle società di persone (-2,3%, cioè 404 imprese attive in meno) e dalle imprese individuali (-1%, 576 imprese attive in meno). Viceversa si registra un incremento delle società di capitale (+1,4%, 237 imprese attive in più). Al netto del Primario, le imprese attive sono calate dello 0,46% (-360 unità attive). Continuano a calare le imprese della manifattura (-1,74% rispetto al 31 dicembre 2014), quelle del commercio (-0,9%), le imprese dell’edilizia (-1,7%), quelle dei trasporti (-2,6%).Crescono le imprese attive dei servizi alle imprese (+0,6%), soprattutto dei servizi alle famiglie e persone (+1,6%).
Le previsioni di Excelsior per il 1° trimestre 2016 vedono un incremento tendenziale dei contratti attivati. I nuovi contratti saranno, infatti, 5.290, il 2% in più rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Questo andamento tendenziale positivo è il risultato di un aumento del 9% delle assunzioni direttamente effettuate dalle imprese e di un decremento dell'8% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno pari a 3.470 unità (66% dei contratti totali), mentre i contratti atipici dovrebbero attestarsi a 1.820 unità (34%).
Positivo il ciclo della manifattura: +3,8% il fatturato complessivo (positivo da ben otto trimestri), +3,4% quello estero, +4,4% la produzione, +4,2% gli ordini interni, +3,3% quelli esteri. Si confermano i segnali positivi per l’occupazione (+0,7% anche nel 4° trimestre). In crescita il grado di utilizzo degli impianti, che in questa rilevazione sfiora il 71%.
Ma le previsioni sono negativa: il 33% degli imprenditori intervistati vede nero, e la percentuale supera la quota di imprenditori che prevedono una crescita nel 1° trimestre 2016 (19%). Il saldo torna quindi ad essere negativo: un risultato determinato dal comparto Legno-Mobile, e da quello dei Metalli, mentre maggiore incertezza viene espressa dagli imprenditori della Meccanica.
Quanto alle buone prassi, sall’indagine emerge come diverse imprese abbiamo attivato o intendano attivare “Accordi integrativi aziendali per la conciliazione dei tempi” o “Orario flessibile per favorire la conciliazione dei tempi”. Nel primo caso circa il 10% delle imprese intervistate ha adottato “Accordi integrativi aziendali per la conciliazione dei tempi” mentre il 33% l’Orario flessibile per favorire la conciliazione dei tempi.
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