Garavaglia: «I ristori arriveranno a tutti. Lasciapassare italiano per i turisti stranieri»

«La fine del tunnel è vicina. Sarà un’estate in sicurezza, grazie alla campagna vaccinale»: così il ministro del turismo Massimo Garavaglia che annuncia la prossima introduzione del lasciapassare italiano sul modello di quello europeo.

Ministro Garavaglia, il coprifuoco sembra ormai finito. Come sarà l’estate degli italiani? Quali saranno le misure di protezione più importanti e i consigli del suo ministero per garantire al Paese un’estate “in sicurezza” dalle spiagge alla località di montagna?

«Senz’altro migliore di quella passata. Ma ci vuole poco. Non ho la palla di vetro, ovviamente. Ma i dati che arrivano dalle prenotazioni sono incoraggianti. L’Italia è il primo paese come destinazione per i turisti americani. E dopo gli annunci che apriremo ai turisti stranieri l’attenzione per l’Italia come meta turistica è schizzata verso l’alto. Per quanto riguarda le misure di protezione, la loro definizione dipende da altri organi dello Stato. Il buon senso consiglia di indossare sempre la mascherina e di mantenere il distanziamento. Mi espongo però con una previsione: sarà un’estate in sicurezza, grazie alla campagna vaccinale, che procede spedita da quanto a dirigerla c’è il Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo».

Dando per scontata l’importanza della campagna di vaccinazioni per accelerare il ritorno alla normalità, sarà possibile vaccinarsi nelle località di vacanza?

«A volte il meglio è nemico del bene. Credo comunque che la vaccinazione in vacanza vada avviata. Ma a decidere sarà Figliuolo».

C’è un piano specifico per il ritorno in sicurezza del turista straniero? Qual è il suo messaggio?

«Sì, ed il lasciapassare italiano, che su modello di quello europeo (il green pass) sarà valido solo nel nostro territorio nazionale e non esclusivamente per i cittadini dell’Ue, ma dell’area Schengen, Israele e Usa. Mi auguro che quanto prima venga allargata la lista dei Paesi. L’Italia ha scelto di giocare di anticipo rispetto all’Unione per non perdere la stagione estiva che da noi durerà fino a novembre. Il messaggio che rivolgo a turisti è: vi aspettiamo!»

Come funzionerà per gli italiani il meccanismo del green pass, il passaporto per muoversi e viaggiare all’estero?

«Il green pass, che preferisco chiamare lasciapassare europeo perché come il premier Draghi ritengo che una tendenza contemporanea è usare troppi anglismi, è di competenza dell’Ue. Si basa su un principio semplice: dimostrare di non avere il Covid-19 tramite il passaporto vaccinale, un tampone negativo o di aver avuto in precedenza il Covid, quindi di aver sviluppato gli anticorpi, come sostengono gli scienziati. Al momento, i turisti provenienti da un largo numeri di Paesi possono venire in Italia con un tampone negativo. Un anacronismo. Spero di riuscire ad allargarlo anche a chi ha già fatto almeno una prima dose di vaccino autorizzato dall’Ema».

Il progetto delle isole Covid-free è ancora attuale?

«No. Ormai è un problema superato».

Il governo ha stanziato 5 miliardi per aiutare il turismo in questa fase. Come saranno utilizzati?

«Abbiamo previsto interventi per tutti i settori del comparto turistico. Dalla montagna agli stagionali, per passare ai centri storici. Nell’ultimo decreto abbiamo creato anche un fondo da 50 milioni per sostenere le città d’arte. Non abbiamo lasciato indietro nessuno».

Quali sono le sue previsioni sulla ripartenza del turismo? Quando potremo tornare all’epoca pre-Covid?

«Il turismo sta già ripartendo. Lo scorso anno per l’assenza del turismo straniero, l’Italia ha perso 27 miliardi di euro. Credo che se la campagna vaccinale prosegue a questi ritmi nel mondo, la totale normalità potrà riprendere nel 2022».

Come funzionerà il meccanismo dei ristori? Sarà sufficiente?

«I sostegni finanziari che abbiamo previsto li interpreto come un “ponte” in grado di garantire la sopravvivenza delle imprese in attesa della ripresa del mercato. Il miglior ristoro è il fatturato. E credo che siamo vicini a quel momento».

Qual è stata l’accoglienza del bonus vacanze? È uno strumento ancora utile?

«Il bonus vacanze quest’anno ha una novità, sarà spendibile non solo nelle strutture alberghiere, ma anche nelle agenzie di viaggio, per renderlo più utilizzabile visto che l’anno scorso erano state stanziate risorse che non sono state totalmente utilizzate. Ecco io questo errore non vorrei ripeterlo assolutamente. Se sono stati stanziati dei fondi, vanno spesi fino all’ultimo centesimo».

Il gioco di squadra con Regione e Comuni per promuovere il brand Italia sta funzionando?

«Sì. Ed a facilitarlo è proprio la creazione di un ministero del Turismo. Tra l’altro, le regole previste nei diversi decreti favoriscono proprio Regioni e Comuni».

Mi spiega l’azione del suo ministero per quanto riguarda il post pandemia? In sostanza pensa che serva un piano per adeguare e modernizzare le nostre strutture ricettive e culturali (dagli alberghi ai musei, dai cinema ai teatri) dopo questa drammatica emergenza? Con quali risorse?

«Oltre che un piano che è il Pnrr, all’ultimo G20 Turismo, che si è svolto a Roma lo scorso 4 maggio, sono state definite ai miei colleghi internazionali delle linee guida che riguardano il settore. Uno dei punti, a me molto caro, è la creazione di un hub digitale che metta l’Italia al passo coi tempi, siamo in estremo ritardo, e che colleghi tutto il sistema digitale pubblico e privato secondo i diversi livelli. Altro punto, sempre presente nelle linee guida del G20 Turismo, è la sostenibilità ambientale e sociale delle strutture anche in questo dobbiamo essere al passo coi tempi. Per quanto riguarda nel dettaglio della sua domanda, le risorse rese disponibili dal governo puntano proprio a favorire l’ammodernamento delle strutture recettive».

La preoccupa che le grandi catene del turismo alberghiero siano in mani straniere?

«Non è importante il colore del gatto, l’importante è che prenda i topi. Nello specifico non sono preoccupato dell’ingresso di operatori stranieri, a condizione che diano lavoro e migliorino le strutture turistiche. Detto questo, sono convinto che le misure che abbiamo messo a disposizione consentano agli operatori nazionali di resistere, crescere e di affrontare le nuove sfide con gli adeguati mezzi a disposizione».

Quando ripartiranno le crociere pensa che le grandi navi potranno tornare a Venezia?

«È stato definito un programma dettagliato che porti le grandi navi distanti da Piazza San Marco. Ma non i turisti da Venezia».

Riproduzione riservata © il Nord Est