Gas, per i campi Edison ora è corsa a due tra Ascopiave e Snam

Per i candidati stranieri Eph e Macquarie la partita si fa infatti in salita a causa della natura strategica degli assets con possibilità di utilizzo del golden power da parte del governo
Giorgio Barbieri

La trevigiana Ascopiave e Snam hanno inviato ad Edison le offerte non vincolanti per i suoi asset di stoccaggio di gas: si tratta di quattro campi situati a Collalto in provincia di Treviso, Cellino (Teramo) e due a S. Potito e Cotignola, entrambi in provincia di Ravenna. Si sono fatti avanti anche il gruppo ceco Eph e il fondo Macquarie.

La gara però con ogni probabilità sarà a due tra Snam e Ascopiave, azienda che distribuisce metano, elettricità e acqua in tutto il Nord Est.

Si tratta di una partita strategica dato che mette insieme interessi politici nazionali e il contesto macroeconomico mondiale, con al centro un business sempre più appetibile sul mercato che fa gola ai fondi, ma che al tempo stesso è sempre più strategico per l’Italia. Per i candidati stranieri Eph e Macquarie la partita si fa infatti in salita a causa della natura strategica degli assets con possibilità di utilizzo del golden power da parte del governo.

Il gruppo Ascopiave sarebbe in partita anche grazie al supporto finanziario che potrebbe arrivare dall’esercizio dell’opzione di vendita (put) nei confronti di Hera sulla società di vendita EstEnergy, il cui valore potrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni di euro (rispetto ad una valutazione potenziale degli assets che dovrebbe superare i 600 milioni). Per Snam, che detiene il 90% del mercato dello stoccaggio, potrebbero poi esserci problemi legati all’Antitrust per cui non è escluso un acquisto congiunto con Ascopiave o uno spacchettamento del portafoglio degli asset con il campo di Collalto che verrebbe rilevato dalla multiutility con sede a Pieve di Soligo.

Secondo le stime, dalla cessione delle sue attività nello stoccaggio Edison conta di ricavare almeno 600 milioni. La palla ora passa al colosso francese, che dovrà decidere come procedere a fronte delle quattro offerte non vincolanti ricevute. Gli stoccaggi garantiscono infatti ritorni assicurati perché si tratta di asset regolati, remunerati tramite le bollette, il classico ambito infrastrutturale che fa gola ai fondi, che peraltro spesso hanno più capacità di spesa e quindi sono i soggetti che naturalmente sarebbero candidati a rilevare questi asset.

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