Generali, un fondo europeo contro il rischio pandemico

La compagnia triestina lavora con l’Ue a uno strumento che ancora non esiste: una copertura assicurativa per le imprese costrette a chiudere per il Covid. Firmato un protocollo d’intesa con Eurochamber
Philippe Donnet, amministratore delegato del Gruppo Generali
Philippe Donnet, amministratore delegato del Gruppo Generali

MILANO Per Generali è un cavallo di battaglia dal momento in cui hanno preso a diffondersi i contagi di Covid 19. Il progetto di un fondo europeo contro il rischio pandemico fa un altro passo in avanti con la firma di un protocollo d’intesa tra il Leone ed Eurochambres, l’organizzazione europea delle Camere di Commercio e Industria (che rappresenta oltre 20 milioni di imprese). A questo proposito va ricordato che il gruppo triestino già a marzo, quando in pochi avevano intuito la portata che avrebbe assunto il virus, aveva annunciato una dotazione da 100 milioni di euro per affrontare le situazioni di emergenza causate dalla pandemia nei Paesi in cui è presente.

E che la sostenibilità fa parte ormai del dna di Generali, che al tema dedica varie iniziative e che ha da poco collocato con successo un secondo green bond raccogliendo ordini per ben 4,5 miliardi di euro, vale a dire sette volte l’offerta. La creazione di un fondo europeo anti-pandemia è stata anche oggetto nelle scorse settimane di una audio conferenza tra il group ceo Philippe Donnet e il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis per esaminare soluzioni armonizzate per far fronte agli effetti negativi del Covid 19 e riflettere sul contributo che può apportare il settore assicurativo.

Il leader nazionale delle assicurazioni ipotizza una soluzione mista pubblico-privata su scala europea che metta in campo qualcosa che ancora non esiste: una copertura per le imprese costrette a chiudere a causa di una pandemia. Le compagnie si farebbero carico dell'interruzione del business, mentre gli Stati potrebbero intervenire in una seconda fase. Il principale fatto nuovo è l’approvazione su scala comunitaria del Recovery Fund, che mette a disposizione per 750 miliardi di euro - tra risorse a fondo perduto e prestiti a condizioni agevolate - per favorire interventi di rilancio delle economie messe in ginocchio dalla crisi. L’Italia sarà il principale beneficiario delle misure, con 81,4 miliardi in sussidi a fondo perduto e 127,4 miliardi di prestiti, che arriveranno a partire dal 2021. Secondo Donnet, il Recovery Fund rappresenta un forte segnale politico di volontà dell’Unione Europea di aiutare i propri cittadini in tempi di crisi e sottolinea che Generali è pronta a sostenere questo impegno, grazie anche alle risorse già messe a disposizione.

Oltre che attraverso l’adesione alla Green Recovery Alliance, alleanza del Parlamento europeo nata su proposta dell’eurodeputato francese Pascal Canfin, che hanno firmato un appello per una ripresa in chiave sostenibile. L’alleanza si è impegnata a sostenere piani di trasformazione post-pandemia, in cui la lotta e mitigazione ai cambiamenti climatici, protezione e salvaguardia della biodiversità siano al centro della politica economica dell’Europa. Nella lettera i firmatari ribadiscono che progetti come il Green Deal europeo e altri piani nazionali di sviluppo a zero emissioni di carbonio «hanno un enorme potenziale per ricostruire l’economia e contribuire alla creazione di un nuovo modello di prosperità».

Da qui l’impegno a preparare l’Ue per il futuro e progettare piani di risanamento, sancendo la lotta ai cambiamenti climatici come il fulcro della strategia economica. —

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