Geox guarda al 2018: più shop, più stile, più mercati

Presentato stamani il nuovo Piano industriale con oltre 108 milioni di investimento. Obiettivo: Usa, Cina, Uk, Russia, Usa e Indonesia. "Saremo un brand mondiale" assicura Polegato. E la Borsa festeggia con un +10,4%

MONTEBELLUNA. Effetto conti, con ritorno all'utile. Effetto dividendo, anche se dello 0,06. Ma soprattutto effetto futuro.

L'azione Geox festeggia il bilancio 2015 e il nuovo piano industriale in Borsa con un +10,4% e l'azione a quasi 3 euro, dopo un calo che sembrava inarrestabile da novembre 2015.

Nell'ultimo mese l'azione ha perso il 20%.

Ma oggi il mercato è stato ad ascoltare. E' stato presentato il Piano strategico per i prossimi tre anni e l’obiettivo è superare la soglia del miliardo di euro al 2018. Anzi: arrivare a un miliardo e cento milioni di ricavi con un Ebitda, oggi al 7,1% del totale vendite al 10-11% del consolidato. E’ questa la prima slide del piano strategico che guarda al 2018 spiegato nei dettagli questa mattina in web conference. Con un deciso incremento anche nel numero degli shop: dagli attuali 1.161 a 1.260 (obiettivo massimo).

L’Italia passerà da 281 a circa 300-320 punti retail. L’Europa da 376 a 425-455 con due obiettivi chiari: un exploit nei mercati 'core' come Spagna, Francia, Germania, Austria e Svizzera e nuove bandierine in Belgio e Lussemburgo. E’ però l’Inghilterra il mercato a più alto potenziale di crescita. La crescita guarderà al raddoppio dell’America oggi a 62 negozi, ma che arriveranno a 100 al 2018 con focus Usa e Canada. Idem per Asia con un balzo dell’11% da 155 a 225. Obiettivi: Cina, Sud Corea, Singapore.

Geox torna in pista: utile a 10 milioni
La redazione


Goex calcola circa 17 milioni all’anno per nuovi store e restyling. Circa 17 milioni l'anno per brevetti, supply chain, macchinari più 3 milioni di investimento nella fabbrica in Serbia: quindi oltre 108 milioni di investimenti da qui al 2018, sommando le singole voci.


La chiave è la “flessibilità della reazione”. Il 2016 servirà a costruire il nuovo, il 2017 a valutare gli impatti, il 2018 ad accelerare. Per quanto riguarda il mercato ci saranno nuovi prodotti, una riduzione dei tempi 'del time to market' (arrivo sul mercato), una crescita della distribuzione con nuove penetrazioni del brand e un investimento nella conoscenza stessa del marchio Geox. Impegno anche per lo sviluppo dell’ecommerce.


“Siamo diversi da tutte le altre aziende e io sono orgoglioso di continuare una storia che rappresenterà l’eccellenza italiana nei prossimi anni” ha esordito l’imprenditore Mario Moretti Polegato.” Grazie alla mia prima intuizione, abbiamo creato un brand mondiale con un’organizzazione pari alle più grandi aziende di settore. Siamo partiti da zero ma il mondo nel frattempo è cambiato, quindi è logico pensare a una ristrutturazione”.

Da qui il piano industriale 2016-18. “Anni fa abbiamo fatto entrare in squadra nuovi manager e il ricambio ha ottenuto buoni risultati. Il secondo step è ora far capire al consumatore che non siamo solo tecnologia ma anche stile – precisa Polegato -. Siamo nati per risolvere un problema di igiene dei piedi. Abbiamo fatto una rivoluzione. Oggi l’85% delle persone al mondo calza suole di gomma ma solo noi abbiamo depositato brevetti tecnologici. Ci siamo concentrati su uomo e bambino. La nuova sfida del femminile ora si apre anche ai nuovi consumatori mondiali che hanno gusti diversi che noi declineremo localmente”.” Abbiamo varie tecnologie perché abbiamo anche la suola di cuoio impermeabile, il progetto Anfibiox e Nebula. Infine la giacca che respira. E 30 nuovi brevetti sono nel cassetto pronti per essere attualizzati. Anche nello stile, oggi, vogliamo essere differenti dal resto del mercato”.


“Con il precedente piano abbiamo avuto buoni risultati e siamo tornati alla redditività – ha confermato l’ad Giorgio Presca - La realtà è che la Cina sarà uno dei più grandi attori del mercato ed è un’opportunità per il futuro e noi abbiamo una strategia molto chiara grazie anche alla firma recente con un partner solido come Pou Sheng. E la conoscenza del nostro brand in Cina sta crescendo del 22%”. “Geox è una compagnia completamente diversa rispetto a 10 anni fa, dobbiamo organizzarci meglio nei singoli paesi. Con un modello più agile e flessibile, lavorando sull’estetica mantenendo la comodità all’insegna del daily luxury che tutti possono permettersi e indossare ogni giorno”.


Presca parla di  “dna evolution”, evoluzione del Dna dell’azienda alla ricerca di un consumatore innovativo e “disruptive”, contemporaneo ed esigente. L’obiettivo: “Una più grande domanda per consolidare Geox come un brand mondiale. Ovviamente aumentando i margini, grazie a una segmentazione del prodotto che continuerà a posizionarsi sul medio alto, ma cercherà di declinarsi e differenziarsi per i singoli Paesi di sviluppo assecondando così diversi gusti.

@eleonoravallin
 

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