Gian Maria Gros-Pietro è il nuovo presidente di Intesa Sanpaolo

TORINO - Si è svolta a Torino l'assemblea di Intesa Sanpaolo, l'ultima di Giovanni Bazoli alla guida della banca, che ha lasciato il testimone a Gros-Pietro.
«La coesione e la motivazione delle nostre persone e del management ci hanno permesso di ottenere già nei due esercizi 2014 e 2015 risultati senza precedenti e superiori agli obiettivi».
Ha detto Giovanni Bazoli, in merito al piano d’impresa lanciato nella primavera del 2014.

Bazoli ha lodato l’operato di Carlo Messina come ceo del gruppo, che «ha saputo valorizzare al meglio la risorsa fondamentale di cui dispone Intesa Sanpaolo: il suo personale».
A fine settembre 2013, quando Messina ha iniziato l’attività come ceo, la quotazione media del titolo di Intesa Sanapolo nei primi 9 mesi del 2013 era stata di 1,39 euro, ora è intorno a 2,5 euro.
«Siamo oggi la prima banca italiana e la terza dell’eurozona per capitalizzazione», ha concluso Bazoli.
Dal Canto suo Messina ha confermato l'impegno a pagare 3 miliardi di euro di dividendi con la fine dell'esercizio 2016.

Al termine della presentazione del bilancio, l'assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo ha eletto Gian Maria Gros-Pietro, già presidente dello sciolto consiglio di gestione della banca, presidente del nuovo consiglio di amministrazione previsto dal nuovo sistema di governance monistica anglosassone.
L’elezione di Gros-Pietro, seguita dall’applauso dei soci, è arrivata con il 98,14% dei voti, a seguito della nomina del nuovo cda, composto da 19 membri.

La lista presentata dalle Fondazioni, che ha ricevuto il 61,05% dei voti dei soci e aveva Gros-Pietro come capolista, è stata appoggiata anche da oltre un terzo (37%) degli investitori istituzionali presenti.
La lista delle Fondazioni - Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna - ha raccolto quindi un ampio consenso anche tra gli istituzionali.
La lista di minoranza ha ricevuto invece il 37,58% dei voti dei presenti.
Al momento del voto era rappresentanto in assemblea poco più del 60% del capitale.
Paolo Andrea Colombo, anche lui nella lista delle Fondanzioni, è stato eletto vicepresidente di Intesa Sanpaolo.
Il resto del cda, oltre a Gros-Pietro e Colombo, è composto per la lista delle Fondazioni da: Carlo Messina, Bruno Picca, Rossella Locatelli, Giovanni Costa, Livia Pomodoro, Giovanni Gorno Tempini, Giorgina Gallo, Franco Ceruti.
«Abbiamo di fronte un compito sfidante, perché oltre agli impegni interni ed esterni abbiamo il compito di adottare questo nuovo modello di governance, che in Italia non è stato mai adottato da una società di questa dimensione».
Così il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ringraziando i soci dopo la sua elezione e la nomina del nuovo cda.
«In questo compito ci accompagnerà il presidente emerito», ha aggiunto facendo riferimento al nuovo incarico per Giovanni Bazoli, presidente uscente del cds.
Secondo Gros-Pietro quella della nuova governance «non è solo una sfida, ma implica anche che chi è dentro abbia un nuovo modo di rapportarsi con l’esterno: mancano giurispudenza ed esperienza presso i regolatori. Praticamente batteremo una strada nuova, che penso potrà essere seguita anche da altri».
«Siamo convinti - ha proseguito al termine dell’assemblea che lo ha eletto presidente - che il modello monistico comporta notevoli vantaggi di efficace gestione della governance».
«Certamente battere una nuova strada comporta difficoltà, ma ci dà anche un vantaggio: arriveremo per primi e credo che in molti campi questa banca, negli ultimi anni, abbia sperimentato la capacità di arrivare prima e di godere dei relativi vantaggi», ha concluso Gros-Pietro.
«Gli obiettivi per il prossimo triennio li lascerei definire al ceo, perché prima o poi dovremo rinnovare il nostro piano industriale e sarà suo compito proporne uno», ha risposto ai giornalisti a margine dell'assemblea Gian Maria Gros-Pietro.
«Per ora l’obiettivo è la conferma del piano industriale che stiamo seguendo, e in effetti siamo in vantaggio sugli obiettivi che ci eravamo dati», ha detto
Inoltre servirà «rafforzare la nostra posizione e mettere mano ad alcuni problemi che sono tipici dell’ambiente italiano. Noi crediamo di poter essere parte guida nella soluzione di questi problemi».

Il direttore generale di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè, responsabile della Divisione Corporate e Investment Banking, e Bruno Picca, chief risk officer lasciano i ruoli manageriali che ricoprivano nella banca.
Entrambi erano membri esecutivi del decaduto consiglio di gestione.
Ricopriranno ancora «rilevanti cariche all'interno del Gruppo»: Miccichè quale presidente di Banca Imi e da Bruno Picca quale consigliere di amministrazione di Intesa Sanpaolo.
«Ringrazio Gaetano Miccichè e Bruno Picca per lo straordinario contributo offerto in tutti questi anni di importante crescita della Banca, fiducioso di poter contare sul loro costante impegno per sostenere le importanti sfide che il Gruppo dovrà affrontare nel prossimo futuro», ha commentato il ceo Carlo Messina.
E' ora Mauro Micillo il nuovo responsabile della Divisione Corporate e Investment Banking del Gruppo Intesa Sanpaolo.
La Divisione è partner globale per lo sviluppo delle imprese e delle istituzioni finanziarie, anche a livello internazionale.
Include le attività di Capital Markets e Investment banking (svolte tramite Banca IMI) e di Public Finance, con una presenza in 28 Paesi a supporto dell’attività cross-border dei propri clienti.
Micillo (46 anni), dopo importanti incarichi in diversi gruppi bancari, entra in Intesa Sanpaolo nel 2009 quale amministratore delegato di Eurizon Capital.
Nel gennaio 2014 viene nominato Direttore Generale di Banca IMI - la banca d’investimento del Gruppo - di cui è anche Amministratore Delegato dall’aprile del 2015.
Intesa Sanpaolo rende noto inoltre che Davide Alfonsi assume la responsabilità dell’Area di Governo Chief Risk Officer, a presidio della funzione di controllo e di gestione dei rischi per l’intero Gruppo.
Alfonsi (52 anni) entra nell’area del Risk Management di Sanpaolo IMI nel 1998, assumendo crescenti responsabilità fino ad ricoprire, a partire dal 2015, la posizione di Group Risk Manager di Intesa Sanpaolo.
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