Gianpietro Benedetti è il presidente di Confindustria Udine
Lo ha eletto l’assemblea dei delegati con 263 sì su 386 votanti. Si riparte dalla divisione. Il neo leader: «Fusione regionale? Solo se non sarà un’operazione di facciata»
UDINE. Gianpietro Benedetti è il nuovo presidente di Confindustria Udine e subentra ad Anna Mareschi Danieli, giunta alla fine del mandato.
L’elezione è arrivata il 15 dicembre deri dall’assemblea degli industriali udinesi che ha ratificato la proposta del consiglio direttivo, sul presidente e sulla squadra, con 263 voti favorevoli su 386 votanti; 60 sono stati i contrari, 23 gli astenuti.
In termini percentuali i consensi hanno raggiunto il 68%. Non l’unanimità con cui la candidatura del presidente della Danieli era stata accolta dal consiglio, ma un voto più simile a quello che era stato espresso sulla squadra, a conferma che la divisione, in seno a Confindustria Udine, c’era e rimane. Un punto dal cui partire.
Insieme a Benedetti sono stati eletti anche i vicepresidenti Piero Petrucco (vicario), Anna Mareschi Danieli, delegata a formazione, natalità, famiglia e Dino Feragotto, con delega all'innovazione e alla digitalizzazione. Il neo presidente ha comunicato l’intenzione di allargare la squadra conferendo deleghe specifiche a Massimo Masotti (trasporti e logistica), Matteo Di Giusto (responsabilità sociale di impresa), Francesca Cancellier (women empowerment), Vito Rotondi (reclutamento qualificato e manodopera specializzata), Matteo Tonon (rapporti associativi, semplificazione statutaria e rapporti interni), Marco Bruseschi (energia e rinnovabili).
«Confindustria Udine è un team di imprenditori che lavora per il progresso sociale, economico e culturale del Friuli Venezia Giulia», illustra lo slogan scelto dalla squadra il neo presidente, che spiega di «aver costruito un programma che tiene conto delle prospettive future dell’economia, del tema dell’energia, della mancanza di professionalità tecniche, dagli ingegneri ai tecnici specializzati» che ovviamente punta a «individuare misure per rispondere a queste necessità».
Altri temi sono «la logistica, la scuola, l’orientamento, e lo sviluppo di filiere in grado di mettere in rete le piccole, medie e grandi aziende per raggiungere la competitività necessaria a restare sul mercato». E poi «innovazione, che deve passare dalle parole ai fatti», e l’investire sui giovani, ad esempio con la creazione di un fondo dedicato alle startup».
Rispetto alla Confindustria unica regionale «Anna - ha risposto Benedetti ricordando il lavoro della Mareschi Danieli - ci ha lavorato per due anni. Ci arriveremo ma solo se sarà un’operazione concreta e non solo di facciata». Contatti con Agrusti? «Al momento no».
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