Giovani in fuga, la criminologa Ludovica dal Trentino a Bruxelles: “Bello avere più responsabilità”

Il racconto di Ludovica Serafini, assistente parlamentare della deputata portoghese Ana Vasconcelos ed esperta di ambiente

Luca Piana
Ludovica Serafini
Ludovica Serafini

Ludovica Serafini si è trasferita a Bruxelles nel 2018, dopo la laurea magistrale in criminologia con indirizzo ambientale a Bologna, per un tirocinio di sei mesi ottenuto al ministero della Difesa del Belgio grazie a un programma Erasmus Placement. «Facevo parte di un team di ricerca di sei persone che lavorava su diversi progetti per tutti i Paesi dell’Unione Europea e ho dovuto scrivere un mio paper sul bioterrorismo», racconta da casa sua in Trentino, a Comano Terme, dov’è tornata per qualche giorno di vacanza. Perché Ludovica, che oggi ha 32 anni, dopo quella prima esperienza è rimasta a Bruxelles, inanellando un lavoro dopo l’altro.

«Il secondo tirocinio, di altri sei mesi, l’ho fatto in una onlus che si occupa delle emissioni di carbonio nel settore dell’aviazione, partecipando al lavoro che è stato fatto con il Parlamento europeo per la definizione del Green Deal», ricorda. Subito dopo è entrata in un’azienda privata del settore delle bio-energie ma, dopo poche settimane, è stata selezionata dal Parlamento Europeo per un tirocinio Schuman al segretariato all’ambiente: «Avevo fatto domanda mesi prima e, quando mi hanno selezionato, ero un po’ in difficoltà perché il lavoro in azienda mi piaceva molto. È stato il direttore generale a consigliarmi di andare, dicendomi che un’occasione di quel genere capita una volta nella vita. In effetti, su cinquemila domande, ne erano state accolte soltanto 480».

Finito anche quel periodo, si è messa a cercare un altro impiego. «A Bruxelles il rischio è rimanere impigliati nel circolo vizioso dei tirocini, che propongono da tutte le parti. Ho mandato 97 mail a diversi deputati, nessuno italiano, che si occupavano di ambiente, la mia materia. Poco prima dello scoppio dell’epidemia di Covid ho iniziato a lavorare con la deputata polacca Róża Thun und Hohenstein, inizialmente per un tirocinio. Nell’estate del 2020, quando mi è stata fatta un’offerta da parte di un’azienda privata, mi ha chiesto di restare promuovendomi assistente parlamentare e affidandomi il compito di occuparmi dei lavori della Commissione Ambiente».

Il contratto è finito con le elezioni di giugno ma immediatamente è arrivata un’altra chiamata, questa volta dalla deputata portoghese Ana Vasconcelos. Dice Ludovica: «Mi piace il lavoro in parlamento perché mi permette di occuparmi di quello che ho studiato, in un momento in cui le tematiche ambientali sono decisive: mi trovo al posto giusto nel momento giusto. Un altro aspetto fondamentale è che ti mettono subito in prima linea, a prescindere dall’età». Un aspetto, questo, fondamentale anche se arrivasse l’occasione di tornare in Italia: «Ci penso spesso, come accade ai tanti amici italiani che lavorano qui. Mi piacerebbe una situazione nella quale non ci sia il timore di affidare responsabilità a una persona giovane». 

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