Gli autotrasportatori vogliono il rimborso dei costi sostenuti per il Sistri
UDINE - Una proposta di legge e un fondo a ristoro delle spese sostenute dalle imprese di autotrasporto per uniformarsi al Sistri.
Lo ha annunciato a Transpotec, il Salone di trasporti e della logistica, Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto e presidente della Fai, la federazione degli autotrasportatori italiani.
«Abbiamo presentato al Governo una proposta di legge con la richiesta dell’istituzione di un fondo con un tetto di 20 milioni di euro che possa almeno in minima parte "risarcire" le imprese dell’autotrasporto per le spese sostenute in ottemperanza agli obblighi stabiliti dal Sistri (il sistema di tracciabilità rifiuti abolito a dicembre 2018) - afferma Uggè - se non avremo risposte, ci rivolgeremo a tutte le forze politiche perchè si attivino in questo senso».
Il Sistri, ha spiegato Uggè, «è stato uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti speciali. In otto anni i costi sostenuti dalle imprese coinvolte e dallo Stato hanno superato i 141 milioni di euro. Per un sistema che non ha mai funzionato. La speranza è che il Governo la faccia propria».
Secondo una stima di Fai-Conftrasporto, ogni impresa di autotrasporto, per adeguarsi al Sistri, ha speso tra i 5 e i 10 mila euro all’anno.
Solo l’intervento di installazione e rimozione della "scatola nera", resa obbligatoria dal Sistri e ora praticamente inutile, ha un costo medio di mille euro per ciascun mezzo.
«Finalmente abbiamo avuto ragione di una battaglia portata avanti dalla nostra Confederazione fin dall’istituzione del Sistri, nel 2010, alla sua entrata in vigore nel 2013, e alla sua abolizione al 31 dicembre 2018», ricorda Uggè.
«Le imprese di trasporto, quindi, non dovranno pagare alcun contributo nel 2019, ma solo nell’anno successivo, quando partirà il nuovo sistema, alla cui implementazione Conftrasporto e Confcommercio stanno già collaborando con il ministero dell’Ambiente e l’Albo Gestori Ambientali», spiega il vicepresidente di Conftrasporto e di Confcommercio.
Il nuovo sistema costerà 3 milioni di euro l’anno, rispetto ai 40 milioni del Sistri, e i contributi annuali che verranno chiesti alle imprese saranno notevolmente inferiori a quelli pagati dai vettori negli anni passati.
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