Grandi navi: a Venezia 1,6 milioni di turisti
"Chiuderemo quest'anno a quota 1.600.000 passeggeri e già questo è stato un successo, dopo l'introduzione del limite delle 96.000 tonnellate, che è antistorico, perché porta qui navi più obsolete e insicure". Così Sandro Trevisanato, presidente di Venezia Terminal Passeggeri in occasione della presentazione del libro 'Venezia, Marittima 1999-2015'.
"Dai 300.000 passeggeri degli anni Duemila - ha ricordato - siamo arrivati, nel 2013, a 1.815.000 crocieristi, raggiungendo i 2.200.000 con aliscafi e traghetti, con bilanci che sono decuplicati, da quattro a quaranta milioni di fatturato. Nel 2014, quando è stato posto il primo limite ai transiti, siamo scesi a 1.700.000, con il 60% delle navi sopra le 96.000 tonnellate. Il rischio era quindi quello di perdere il 60% dei traffici, ma questo non è avvenuto grazie all'aiuto delle grandi compagnie da crociera, all'impegno di Vtp nella realizzazione di nuovi terminal e a quello di tutte le circa duecento imprese locali che beneficiano delle attività del porto, che hanno dimostrato notevoli capacità di adattamento. Perché il successo di questo scalo, diventato nono porto al Mondo, terzo porto europeo e primo home port europeo, non è determinato solo dall'appeal di Venezia, ma anche ad infrastrutturazione, qualità dei servizi, strategie e supporto straordinario della filiera". "Questa grande capacità di reazione - ha però ammonito Trevisanato - non basta: se la politica non dà certezze, il porto di Venezia è destinato a morire. Quella di oggi, allora, deve essere un'occasione di riflessione, perché il crocieristico, a Venezia, ha enormi possibilità di sviluppo».
"Più del novanta per cento delle navi sopra le 40.000 tonnellate in Adriatico fanno scalo a Venezia: una crisi di Venezia, dunque, sarebbe pericolosa per tutti i traffici dell'Adriatico". "C'è la prova provata - ha proseguito il presidente - che quando cala il traffico a Venezia, cala il traffico di tutti i porti italiani e croati dell'Adriatico. Chi deve decidere, deve sapere che, se cala Venezia, questo ha rilievo anche su tutta la crocieristica nazionale: non ne beneficia Trieste, ma, ad esempio, Sudafrica e Cina, perché le navi non vengono più in Adriatico".
l tema delle grandi navi è stato al centro anche dell'intervento del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, alla presentazione del libro 'Venezia, Marittima 1999-2015'. "Paolo Costa - ha esordito Brugnaro - sta facendo una battaglia abbastanza isolata su un tema di totale consenso: lo hanno espresso i cittadini nelle urne e io sono qui a fare da garante. Al governo chiedo solo che non ci impedisca di lavorare: siamo totalmente d'accordo sull'impedire il passaggio davanti a San Marco e, non a caso, abbiamo indicato una strada alternativa, mandando già venti giorni fa le carte al Governo, a cui spetterà la decisione".
In data 27 novembre il presidente del Porto veneziano Paolo Costa ha dato notizia di aver "autorizzato il bando per la dismissione della quota detenuta dall'Autorità portuale di Venezia investimenti in Vtp". "Nel momento in cui la legge- ha spiegato- impone di evitare confusioni tra concedente e concessionario, la vita di una certa crocieristica va concludendosi. L'evoluzione che la vicenda passeggeri ha avuto qui a Venezia, grazie a Vtp, è stata però un fenomeno che ha accompagnato l'evoluzione del porto in maniera positiva. È finito un periodo - ha concluso Costa - in cui, alla trasformazione fisica delle aree portuali, si è accompagnata anche una trasformazione della società. Da oggi, nasce una situazione assolutamente diversa".
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