Green Evolution, nel Vicentino il progetto che coniuga business e ambiente

L'abbinamento tra biotecnologie e avanzate tecniche di compostaggio per trasformare in fertilizzanti per colture biologiche e sostenibili la frazione verde
La Presentazione di Green Evolution: i presidenti di Ilsa Paolo Girelli, del Mandamento Ovest di Confindustria Vicenza Giuseppe Fortuna e di Agno Chiampo Ambiente Alberto Carletti
La Presentazione di Green Evolution: i presidenti di Ilsa Paolo Girelli, del Mandamento Ovest di Confindustria Vicenza Giuseppe Fortuna e di Agno Chiampo Ambiente Alberto Carletti

MONTECCHIO MAGGIORE (VICENZA). Presentato a Montecchio Maggiore l’8 ottobre, è già operativo il progetto Green Evolution - Economia circolare a Km 0 in materia di gestione della frazione verde dei rifiuti biodegradabili nell’Ovest vicentino.

Nata da una partnership tra pubblico e privato, l’iniziativa si è guadagnata anche la presenza nel calendario del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020, promosso da ASVIS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. L’attore pubblico della partnership è Agno-Chiampo Ambiente spa (ACA), società per la gestione integrata dei rifiuti domestici e non domestici di ventidue Comuni dell’Ovest vicentino, tra cui Arzignano, Montecchio Maggiore e Valdagno: un’area di 170.000 abitanti.

L’attore privato è Ilsa spa, produttore storico di fertilizzanti organici, specializzato in biotech agricolo, con sede nel cuore del distretto conciario di Arzignano. L’obiettivo della partnership tra ACA e Ilsa è produrre sia un beneficio sociale per il territorio sia un ritorno economico per l’azienda privata coinvolta.

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La redazione

Green Evolution abbina biotecnologie e avanzate tecniche di compostaggio, trasformando in fertilizzanti per colture biologiche e sostenibili la frazione verde della manutenzione del verde pubblico e quella raccolta negli Ecocentri di tutti i Comuni interessati.

Sfalci, fogliame e ramaglie che diventano prodotti efficienti e naturali per l’agricoltura. Attraverso un processo industriale interamente automatizzato e meccanico, senza impiego di sostanze chimiche né produzione di rifiuti solidi e liquidi.

La frazione verde oggi gestita da ACA raggiunge le 6.000 tonnellate, su un totale di 18.000 tonnellate di rifiuti biodegradabili raccolti nell’area di competenza. Nell’impianto di compostaggio naturale di ACA ad Arzignano questa biomassa diventa una base organica omogenea e stabile.

Cioè un compost ammendante che Ilsa utilizza come matrice per produrre quattro fertilizzanti organici ed organo-minerali per agricoltura biologica e sostenibile, integrati nella sua linea ILSALIFE. Mentre lo stesso compost viene distribuito gratuitamente da ACA negli ecocentri a tutti i residenti del comprensorio: sfuso, e a breve anche confezionato attraverso altri canali, come potrebbero essere i mercati pubblici dei ventidue Comuni.

“È un’iniziativa che risulta essere molto gradita e tra le prime in Italia”, commenta Alberto Carletti, presidente di ACA. “Già da alcuni anni si stanno approfondendo e sviluppando, con lo staff tecnico aziendale, sistemi e modalità di raccolta e trattamento tali da poter garantire il massimo rispetto dell’economia circolare.”

Gli fa eco il presidente di Ilsa Paolo Girelli: “Abbiamo creato un modello riproducibile, valorizzando il compost e producendo fertilizzanti compatibili con le norme italiane e europee per il bio. Siamo completamente in linea con la strategia Farm to Fork dell’Unione Europea”.

Che aggiunge: “L’agricoltura e l’agroalimentare dovranno cambiare radicalmente e si prospettano grandi convenienze per l’Italia che già gode di una ottima reputazione per il suo sistema agricolo e alimentare. L’agricoltura biologica è la vera vincitrice della strategia Farm to Fork e noi con questo progetto contribuiamo a promuoverla”.

In Italia oltre il 15% della superficie agricola è oggi coltivata a biologico, con oltre 80.000 operatori tra produttori, preparatori e importatori. Un trend in continua crescita negli ultimi 10 anni. Mentre, in termini economici, la produzione agricola biologica italiana pesa tra il 3 e il 4% del valore totale nazionale, con una valore delle materie prime agricole di base che si attesta intorno ai di 2,5 miliardi di euro. Per il 2030 la normativa europea in materia di fertilizzanti prevede in ogni caso l’obbligo di ridurre complessivamente i concimi chimici del 20%. Un obiettivo che riguarda anche l’agricoltura convenzionale. La strada è quindi segnata, e iniziative di collaborazione tra pubblico e privato come Green Evolution vanno in tale direzione.

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