Hera nel mirino dell'Anac per gli appalti
ROMA - Violazioni del Codice dei contratti, con affidamenti «non improntati» ai principi di libera concorrenza, non discriminazione e trasparenza, ma anche un prolungarsi del regime di "prorogatio" delle convenzioni di affidamento.
Sono alcune delle «molteplici criticità» evidenziate dall'analisi dell'Autorità nazionale anticorruzione sulle attività contrattuali di Hera e Herambiente, contenute nelle conclusioni della delibera 626 del consiglio di Anac, firmata dal presidente Raffaele Cantone e pubblicata sul sito dell'Autorità.
Con l'atto, che arriva dopo l'ispezione sui contratti dell'ultimo triennio per la gestione del servizio integrato dei rifiuti e segue la relazione dell'ufficio ispettivo, le controdeduzioni delle società e documentazione dell'Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti (Atersir), si dispone l'invio della delibera anche alla Procura di Bologna e alla Procura regionale della Corte dei Conti «per gli aspetti di rispettiva competenza».
La delibera viene inviata anche al presidente e all'ad di Hera e Herambiente, ai vertici di Atersir e al presidente della Regione Emilia-Romagna perché «possa espletare le funzioni di regolazione e vigilanza di competenza».
L'indagine Anac si era concentrata sull'analisi di un campione di 48 affidamenti di Hera e 133 di Herambiente da cui erano emerse criticità e le conseguenti contestazioni della relazione ispettiva. Preso atto delle controdeduzioni delle società, l'Autorità ha deliberato che l'analisi su Hera Spa, che ha un azionariato costituito per il 53,8% da soci pubblici, e sulla sua controllata, ha evidenziato «molteplici criticità», riassunte in 12 punti.
Il primo è «il prolungarsi del regime di "prorogatio” delle convenzioni di affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani ad Hera spa, determinato da una complessa e rallentata gestione delle fasi propedeutiche alle gare» che concretizza «un improprio vantaggio per la società affidataria, la violazione dei principi di efficacia e speditezza dell'azione amministrativa» e «la sottrazione di significative risorse al mercato di riferimento».
Inoltre, «il subaffidamento da parte di Hera spa di rilevanti attività del servizio viola le previsioni delle convenzioni» con le quali la società «era individuata come esecutore del servizio di gestione dei rifiuti, violazione non rilevata da Atersir», che «non ha esercitato le prerogative di committente che le sono proprie».
Gli affidamenti disposti da Hera di appalti indetti «con procedura ristretta che prevedevano attività per un tempo che va ben oltre i termini delle convenzioni di affidamento diretto del servizio di gestione dei rifiuti urbani» alla stessa società «non sono stati improntati ai principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità» previsti dal Codice dei contratti.
Rispetto ai rinnovi, Anac sottolinea che hanno violato la normativa vigente quelli fatti da Hera «senza che l'opzione di rinnovo, ancorché la previsione del rinnovo fosse prevista nei documenti di gara, fosse accompagnata da adeguate e analitiche motivazioni che giustificassero il ricorso al rinnovo, strumento alternativo al principio generale del ricorso della gara».
Per l'Autorità hanno violato il Codice dei contratti, invece, quelli fatti «senza che il valore del rinnovo fosse calcolato ai fini della determinazione delle modalità di affidamento», particolarmente grave perché «nei casi in cui il corretto computo avrebbe determinato il superamento della soglia che imponeva l'affidamento del contratto originario con procedure ad evidenza pubblica e non, come avvenuto, con procedure per lavori in economia-cottimo fiduciario».
Avrebbe poi violato la libera concorrenza «la richiesta ai concorrenti di requisiti discriminanti quali quelli che pongono limitazioni territoriali ai fini della partecipazione alla gara».
«Non possiamo che ribadire che l'azienda ha sempre assicurato il miglior rispetto delle disposizioni in materia di contratti, come testimoniato dalle numerose sentenze favorevoli dei giudici amministrativi» scrive in una nota il gruppo Hera, riferendosi alla delibera del 7 giugno dell'Autorità nazionale anticorruzione.
«Nel riservarsi ogni opportuna iniziativa - prosegue il gruppo - si ricorda che Hera ha comunque collaborato e collaborerà con Anac, con l'obiettivo di chiarire che l'azienda ha sempre agito nel rispetto delle disposizioni pertinenti, anche in un contesto normativo in continua evoluzione e non sempre puntualmente definito».
“La gran parte dei rilievi Anac è relativa agli appalti di Hera ed Herambiente di cui sono e restano responsabili dette società. Peraltro anche Atesir quando ha ricevuto segnalazioni di inadempienze contrattuali, fatte le dovute istruttorie, ha agito per competenza ad esempio penalizzando per oltre 700 mila euro il primario gestore dell’ambito regionale" risponde l'Agenzia territoriale Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti.
"Abbiamo dato corso alle decisioni dei territori e, dove il quadro è risultato stabile e condiviso gli affidamenti del servizio rifiuti sono stati avviati e completati da ATERSIR come nel caso del territorio tra le province di Bologna e Modena affidato a Geovest e di un’importante parte del territorio forlivese affidato ad Alea – peraltro sottraendo a Hera un’ampia porzione di territori precedentemente da questa gestita. - spiega il presidente Atesir Tiziano Tagliani - Sono pronti gli atti tecnici per le gare di Parma e Ravenna. Gli altri affidamenti saranno realizzati nei tempi più rapidi possibili. Maggiore stabilità normativa e più personale garantirebbero maggiore celerità. La sfida che stiamo cercando di vincere non è solo tecnico-giuridica. In questi mesi l’Agenzia ha dovuto fare i conti con importanti variazioni normative ben note all’Anac a partire dello stesso Codice degli Appalti –approvato nell’aprile 2016 e più volte modificato, da ultimo con il correttivo dello scorso 20 maggio".
Tutto ciò senza poter ignorare le particolarità e le richieste dei comuni, su una materia che è spesso di primario interesse per le comunità locali, non solo per quanto riguarda l’organizzazione del servizio ma anche per tematiche di particolare rilievo sociale come quella che attiene la normativa del lavoro e al trattamento del personale impiegato.
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