Hera si rafforza in Ascopiave a vendere l’ex “nemica” A2A
PIEVE DI SOLIGO. Hera diventa il primo socio privato di minoranza di Ascopiave, e rafforza la partnership con l’utility pievigina. Il colosso bolognese ha acquistato, per una somma di 18,3 milioni, il 2% del capitale sociale della quotata: sono 4.688.231 azioni di Ascopiave, pari al 2% del capitale sociale, a 3,905 € ciascuna. Di fatto quasi raddoppiando la sua partecipazione, perché deteneva già il 2,5%.
«È stata un’ opportunità di mercato», dice la nota di Hera, «l’acquisto segue l'operazione analoga del 31 gennaio scorso, anche in questo caso è stata condivisa con Asco Holding in un'ottica di rafforzamento della partnership gi avviata con EstEnergy».
Ma anche l’«opportunità di mercato», fa notizia: a cedere le azioni è nientemeno che il colosso A2a, che aveva acquistato a suo tempo il 4,16% delle azioni: un blitz che aveva fatto parlare , nella sfida per il Nordest con Hera, che già aveva definito il grande patto con Asco. Il colosso lombardo dimezza la sua partecipazione.
La big bolognese, attestatatasi appena sotto la soglia fatidica (potrebbe essere al 4,9%), marchia l’operazione Pieve. C’eravamo tanto “odiati”? La sensazione è che i due colossi abbiano preso consapevolezza di aver piantato le bandierine a Nordest, dopo una guerra di schermaglie e blitz che di veri “bombardamenti”. Hera a Pieve (dopo averlo fatto in altre piazza, da Padova a Trieste passando per Udine e e Pordenone), A2a sull’asse padano Verona- Vicenza, seppure ora debba fare i conti con reiterate resistenze dei due territori coinvolti nella joint venuture.
Non è più tempo di scintille, ma di consolidare. E pensare che Malvestio, socio minoritario della casa madre di Ascopiave, aveva offerto a Cecconato, su un piatto d’argento, il controblitz di Ascopiave in Lombardia, nella Acsm Agam controllata da A2a: 3,67% di azioni e posto in cda.
Tutto passato, scenario nuovo, influenze definite. E pensare chela Lega coltivava il sogno del superpolo veneto: il mercato ha minato il progetto della politica. Ed Hera incassa il ruolo di primo riferimento dei soci privati di minoranza, che rafforza il matrimonio. E il silenzio di ieri da Pieve di Soligo, come dice il proverbio, “acconsente”.
Il riconfermato presidente Nicola Cecconato vede sempre più cementato l’asse con Hera: le nozze si erano celebrate in Est Energy con lo scambio delle doti fra gli sposi. I tubi del Nordest girati da Bologna ad Ascopiave e il retail, 700 mila clienti di Pieve e delle controllate in diverse regione italiane, girati a Hera .
E intanto la quotata si blinda sempre più. Alla maggioranza detenuta da Ascoholding (il 52%) si sommano ora il pacchetto di Hera (il 4,9%) e il patto di sindacato fra i 10 comuni allineati (Vittorio Veneto, Maser, Caerano, Possagno, Pieve del Grappa, Cison, Carbonera, Istrana e Meolo) e la rodigina Asm (4,4%), che aggiungono un altro 8,9%. E ancora A2a, la bergamasca Anita, che fanno un altro 5%.
Ce n’è davvero quanto basta, dal momento che a monte l’asse politico trevigiano Lega-Pd- centrodestra, per fronteggiare ogni opposizione. Di fatto, il 5,9 %del patto di il sindacato degli 8 comuni non allineati (Spresiano, Trevignano, Pieve di Soligo, Follina, Riese, Segusino, Mareno, Giavera).
Riproduzione riservata © il Nord Est