Hubac inaugura due nuovi collegamenti da Pordenone verso Novara e l’Olanda

«Spostare il trasporto da gomma a rotaia è indispensabile per ridurre le emissioni. Ma vanno adeguate le infrastrutture»

Un treno di Hupac dal sito del gruppo svizzero
Un treno di Hupac dal sito del gruppo svizzero

PORDENONE. Dall’Interporto di Pordenone è partito un nuovo collegamento su rotaia verso Novara e dal primo giugno sarà la volta dell’Olanda.

È il gruppo svizzero Hupac, tra i leader della logistica europea, ad annunciare la partenza di due nuovi shuttle, ovvero treni merci super veloci, dal Friuli occidentale. Il primo, come detto, è un treno diretto a Novara che inaugura un collegamento che sarà effettuato tre volte a settimana, mettendo in connessione lo scalo intermodale di Pordenone con l’hub piemontese, da cui sono possibili rilanci verso numerose altre destinazioni in Nord Europa.

Il secondo è previsto per il primo giugno, sempre con la stessa cadenza, tre treni a settimana, verso Rotterdam, in Olanda, che potrebbe essere la tappa per far poi proseguire le merci via traghetto verso Londra e Killingholme.

Far viaggiare le merci su rotaia, anziché su gomma, consente di risparmiare ogni anno milioni di tonnellate di CO2 immesse nell’ambiente. A patto che il trasporto ferroviario sia veloce ed efficiente e che le infrastrutture siano adeguate. A dirlo è sempre Hupac in un focus sui corridoi ferroviari e sulle condizioni necessarie per accelerare il trasferimento del traffico su rotaia.

Una veduta dall'alto dell'Interporto di Pordenone
Una veduta dall'alto dell'Interporto di Pordenone

«Secondo alcune stime - si legge nel rapporto -, il traffico merci in Europa crescerà fino al 30% entro il 2030, e senza interventi questo determinerebbe un enorme aumento della presenza dei Tir sulle strade, e aumenterebbero di conseguenza anche le emissioni di CO2».

Ogni tonnellata di merce su strada anziché su rotaia genera 40 volte più anidride carbonica. Neanche tanto sullo sfondo c’è la neutralità climatica che la Ue vuole raggiungere nel 2050, e se questo è l'obiettivo è intuibile che un numero sempre maggiore di merci deve essere spostato sui treni. «Questo impone un conseguente aumento nella capacità della rete ferroviaria», rileva Hupac che ritiene ragionevole una ulteriore significativa crescita del trasporto combinato (strada e ferrovia) nei prossimi anni. Ora, dunque, servono investimenti per potenziare la rete, laddove è necessario, e adeguarla ad accogliere i treni con capacità di 2 mila tonnellate e con lunghezze standard di 740 metri.

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