I portuali di Trieste sospendono lo sciopero. D'Agostino accolto come una star tra applausi e cori da stadio
TRIESTE I lavoratori del porto di Trieste hanno revocato lo sciopero a oltranza dopo l'incontro avuto con il presidente "decaduto" Zeno D'Agostino: con il turno delle 19 lo scalo giuliano tornerà quindi operativo anche se rimane lo stato di agitazione proclamato dopo la sentenza dell'Anac che ha destituito D'Agostino dalla carica di presidente dell'Autorita di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale.
D'Agostino è stato accolto come una vera star dai portuali in sciopero davanti al Molo Settimo, tra applausi, cori da stadio a ricordare che "c'è solo un presidente" e qualche fumogeno.
Arrivando sul posto, visibilmente commosso, D'Agostino ha salutato i lavoratori "la mia seconda famiglia" come li ha sempre definiti, e ha richiamato all'unità. Con D'Agostino è giunto anche il neocommissario del Porto, nonché Segretario generale, Mario Sommariva. Poco dopo è arrivato anche il sindaco, Roberto Dipiazza, accorto da qualche fischio. D'Agostino però è subito intervenuto in sua difesa dicendo: «Qui è qui, è un amico».
«Come con il covid, ora è passata la prima fase, quella dell'indignazione e della tristezza. Adesso si passa alla fase 2: prima di tutto bisogna che il porto lavori. La fase due è anche cominciare a spostare l'attenzione dal cuore e dalla pancia e iniziare a usare la testa». Lo ha detto Zeno D'Agostino rivolgendosi ai lavoratori del porto di Trieste in presidio da ieri davanti al varco quattro. «C'è bisogno di restare tutti uniti - ha insistito - se viene qualcuno in presidio è perché è dalla nostra parte. La prima cosa che vi chiedo è "no separazioni". L'errore più grosso è dividerci». E poi, ha aggiunto, «questa non è una questione solo di portuali, ma di tutti. I cittadini ci sono».
D'Agostino, come detto, è stato destituito dalla carica di presidente del Porto con una sentenza dell'Anac. «Gli avvocati stanno lavorando - ha concluso -per andare al Tar del Lazio tra lunedì e martedì».
Un fulmine a ciel sereno voluto dall’Autorità nazionale anticorruzione, secondo la quale la carica di presidente dell’Authority che D’Agostino ricopriva dal 2016, sarebbe divenuta «inconferibile», per il suo precedente incarico ai vertici della Trieste Terminal Passeggeri, di cui l’Autorità di Sistema Portuale, detiene il 40% delle quote.
L’incarico a Sommariva, attuale Segretario Generale del porto di Trieste, è stato formalizzato nella tarda serata di ieri con la firma del decreto da parte del Ministro. La nomina vuole principalmente garantire la continuità dell’azione amministrativa dell’Autorità e la conclusione di tutti i procedimenti già in essere. Dal Mit è giunta anche rassicurazione sulla validità ed efficacia di tutti gli atti fino ad oggi adottati sotto la gestione D’Agostino, tanto che Sommariva non ha perso tempo ed ha già firmato un decreto di convalida di tutti gli atti deliberati dal 2016 ad oggi, sotto la gestione D’Agostino.
«Ringrazio il ministro Paola De Micheli per la fiducia accordata al sottoscritto», ha dichiarato Mario Sommariva. «L’incarico - precisa - ha lo scopo di assicurare stabilità e continuità per il tempo strettamente necessario al pieno ripristino degli organi di vertice, che auspico avvenga nel più breve tempo possibile. Il porto è motore economico della città e non si può fermare».
Il presidio a oltranza era cominciato ieri alle 12 ed è proseguito anche nella notte, con una quarantina di lavoratori in sit-in. «Al momento - riferisce il segretario provinciale della Uil Trasporti, Marco Rebez - sono un centinaio i lavoratori presenti». «I lavoratori sono qui - precisa - per difendere il loro presidente. La nomina di Mario Sommariva a commissario potrebbe essere la strada giusta, ma vogliamo tempi brevi per avere la certezza del rientro di D’Agostino alla guida del Porto».
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