Idroelettrico a Udine. Via libera alla scissione di Edipower

Passano così di mano le centrali idroelettriche del "Nucleo di Udine"

UDINE. Le assemblee straordinarie di Edipower e Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina (Sel Spa) hanno approvato il progetto di scissione non proporzionale di Edipower.

A renderlo noto è A2A (a oggi la più grande multiutility italiana, ai vertici nei settori energia, ambiente, calore e reti) precisando che l’operazione «prevede l’assegnazione a Cellina Energy di un compendio costituito da un complesso di impianti idroelettrici di titolarità di Edipower e dei rapporti giuridici attivi e passivi a essi funzionali, il personale operante in tali impianti nonché elementi patrimoniali attivi e passivi».

L’operazione si inquadra nell’ambito di un accordo quadro diretto a disciplinare i presupposti, i termini e le condizioni, nonché i tempi di realizzazione, dell’uscita dal capitale sociale di Edipower non solo di Società Elettrica Altoatesina ma anche dei soci finanziari Banca Popolare di Milano, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Mediobanca – Banca di Credito Finanziario Spa.

L’operazione avrà efficacia, non appena decorsi i termini di legge e perfezionati gli adempimenti necessari per poter firmare l’atto di scissione, entro il primo trimestre 2016, e prevede un meccanismo di aggiustamento in relazione alla situazione patrimoniale alla data di efficacia della scissione. A valle di questa operazione, il capitale sociale di Edipower sarà detenuto al 100% da A2A.

«Ciò comporterà per Edipower – spiegano dalla società – un determinante recupero in termini di competitività e per l’intero Gruppo A2A una significativa semplificazione gestionale, oltre all’integrazione e all’efficientamento degli impianti a ciclo combinato, presupposto indispensabile per generare sinergie e valore in un settore attualmente in sofferenza come quello della generazione a gas».

Se A2A non ha reso noto quali saranno le centrali idroelettriche interessate dal cambio di proprietà, lo fa Sel Spa, società con sede a Bolzano, che precisa: «Abbiamo deliberato l’uscita di Sel da Edipower, in cui deteniamo una quota attualmente pari all’8,54%. Sel Spa è tra i soci di Edipower dal 2012, in virtù della precedente partecipazione nella società Delmi».

Nel concreto, grazie all’acquisizione delle quote minoritarie di diverse banche in aggiunta alla propria partecipazione nella società Edipower «Sel Spa rileverà un parco di centrali idroelettriche nelle province di Udine, Gorizia e Pordenone».

Grazie a questa operazione «siamo riusciti nell’intento - spiega il presidente di Sel Spa Wolfram Sparber - di uscire da una società a produzione fossile e rilevare in luogo di essa un parco centrali idroelettriche a produzione rinnovabile».

Con questa operazione passano dunque di mano le centraline di Edipower operative in Friuli Venezia Giulia che fanno capo al “Nucleo di Udine” di Edipower, 319 mega watt di potenza installata, che ha sede a Somplago di Cavazzo Carnico, e che raggruppa gli impianti idroelettrici situati in Friuli Venezia Giulia che utilizzano le acque del torrente Cellina, dei fiumi Isonzo e Tagliamento e di alcuni affluenti di quest’ultimo, comprese le dighe, le opere di derivazione, le centrali propriamente dette, le stazioni elettriche annesse e tutte le pertinenze degli impianti stessi.

Otto sono gli impianti principali (2 di grandi dimensioni: Somplago e Ampezzo; 6 di medie dimensioni: il bacino di Barcis, ad acqua fluente, quello di San Leonardo, quello di San Foca oltre a Cordenons, Villa Rinaldi e Ponte Giulio) collegati alla rete ad alta tensione (Asta del Tagliamento e Asta del Cellina) e diciotto quelli minori (ad acqua fluente), collegati alla rete a media tensione e sparsi sul territorio nelle province di Udine, Gorizia e Pordenone.

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