Il Dih di Confartigianato Vicenza, un Innovation Lab digitale per telemedicina, sicurezza sul lavoro, open data e imprese

Dispositivi in grado di consentire la fisioterapia da remoto, esoscheletri che permettono di camminare a chi ha difficoltà motorie, sistemi di protezione per lavoro: sono alcuni dei progetti sviluppati nel Dih vicentino

VICENZA. Fisioterapia da remoto per chi soffre di rallentamento deambulatorio. È questo l’obiettivo della collaborazione avviata nel 2021 tra il Digital Innovation Hub (DIH) di Confartigianato Vicenza e la start-up padovana Moveo srl. Progetto della durata di un anno nell’ambito delle iniziative Innovation Lab finanziate dalla Regione Veneto.

Moveo è stata fondata nel 2019 dall’ingegnere biomedico Fausto Panizzolo, specializzato nel funzionamento dei muscoli e rientrato nella sua Padova dopo 10 anni come ricercatore nel campo dell’ingegneria biomedica in Australia, Canada e Stati Uniti, da ultimo presso la Harvard University di Boston.

Dopo due anni di ricerca e sviluppo e relative pubblicazioni scientifiche, oggi Moveo produce e commercializza in tutta Italia Exoband, un esoscheletro in tessuti tecnici e traspiranti per gli arti inferiori che pesa solo 500 grammi. Un innovativo dispositivo medico di classe 1, quindi mutuabile, che aiuta a camminare meglio persone con difficoltà deambulatorie causate da traumi o patologie come sclerosi multipla, malattia di Parkinson, ictus.

E per promuovere Exoband entra in gioco il DIH di Confartigianato Vicenza, con l’obiettivo di renderlo fruibile anche in una logica di telemedicina. Il progetto mira infatti a sviluppare un prototipo digitale che permetta al dispositivo di misurare con dei sensori la quantità e qualità dell'attività deambulatoria dei pazienti, registrando, elaborando e trasferendo i dati raccolti al personale medico.

Quindi monitoraggio a distanza di fisiatri e fisioterapisti su quantità e qualità della camminata.

Sempre in materia di esoscheletri, il DIH Vicenza promuove anche il Mate di Comau. In questo caso si tratta di un dispositivo di protezione individuale altamente tecnologico per gli arti superiori e la schiena.

Non solo per i lavoratori delle catene di montaggio automotive, ambito per il quale è nato. Ma anche per tutti le professioni fisicamente usuranti in cui si lavora spesso in piedi con forte impiego degli arti superiori: quindi, per esempio, pittori, decoratori, muratori, installatori idraulici ed elettrici, e anche operatori agricoli.

I progetti Exoband e Mate sono solo due dei tanti portati avanti dal DIH Vicenza, laboratorio d’innovazione digitale al servizio di imprese artigiane e PMI, gestore dell’Innovation Lab di Vicenza e coinvolto anche in quello di Bassano del Grappa (Pallades).

Il dispositivo di Moveo
Il dispositivo di Moveo

Gli Innovation Labs dell’Agenda Digitale del Veneto 2020 sono finanziati con un budget complessivo di 7 milioni di euro per la diffusione della cultura digitale. L’obiettivo è abilitare e incentivare l’interazione tra pubblica amministrazione, società civile e settore privato in vari ambiti. Innanzitutto in materia di accesso agli Open Data pubblici attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi digitali per i cittadini.

E poi: iniziative di Open e Social Innovation della Regione Veneto; accesso per le comunità locali a spazi per lo smart working e il co-working; crescita delle competenze digitali di cittadini e dipendenti della pubblica amministrazione; organizzazione di eventi e iniziative mirate a un fruttuoso processo sostenibile di trasformazione digitale.

Vari sono i temi dell’educazione al digitale portati avanti dal DIH Vicenza, con il coinvolgimento delle scuole con vari livelli di approfondimento a seconda dell’indirizzo, e dei cittadini attraverso webinar e incontri in presenza. Circa 40 le iniziative per i cittadini tra Vicenza e Bassano, con una partecipazione media tra le 50 e le 80 persone a evento, in materia per esempio di utilizzo dello SPID, di accesso alle banche dati di Comuni, Protezione Civile, agenzie territoriali (ambiente, sanità, economia, etc.).

In materia di banche dati pubbliche l’Innovation Lab del DIH è infatti anche ricerca, sviluppo e progettazione in ambito Open Data, con l’obiettivo di valorizzare la grande quantità e varietà di dati pubblici disponibili e renderli fruibili a cittadini e imprese.

“L’attività in tal senso porterà a consegnare a breve 22 web app, di cui tre sono già pronte, per consultare varie tipologie di dati del territorio”, annuncia Matteo Pisanu, responsabile del DIH Vicenza.

Matteo Pisanu
Matteo Pisanu

Nell’ambito dei progetti di Open Data per Vicenza avviati a gennaio 2021 le tre web app attualmente disponibili riguardano gli ambiti energia solare, demografia e digitalizzazione delle imprese. Sul solare spiega Pisanu: “È una mappatura nei Comuni di Vicenza e dell’hinterland delle aree dove sarebbe più efficace l’installazione di pannelli fotovoltaici. Incrociando i dati Arpav con quelli provenienti dai sistemi di osservazione satellitare, si può fare una previsione in termini monetari di quanti Megawatt/ora di energia le superfici dei tetti di edifici industriali e pubblici possono produrre tenendo conto della loro estensione, inclinazione ed esposizione. Una questione di rilevanza pubblica in materia di consumo di suolo per le energie rinnovabili. Come segnala Arpav, infatti, per investimenti in impianti fotovoltaici si utilizzano spesso terreni a uso agricolo quando in realtà sono disponibili superfici di edifici esistenti come capannoni e scuole. Con la web app questa mappatura dettagliata del territorio è fruibile non solo dai cittadini ma anche da imprese del settore che possono usare i dati per fare analisi tecniche e preventivi economici”.

Quella sul solare è un esempio di utilizzo di big data territoriali provenienti da sistemi di osservazione terrestre, un’interessante area di sviluppo della digitalizzazione con fondi a sostegno previsti dal PNRR.

“Utilizzando dati sul monitoraggio sul consumo di suolo provenienti da agenzie come Ispra si possono elaborare analisi e modelli utili per la prevenzione di catastrofi come per esempio le alluvioni, o per studiarne l’evoluzione attraverso immagini dall’alto. E allo stesso tempo sviluppare anche applicazioni a valore aggiunto per le imprese che operano in questi settori”, osserva Pisanu.

Le altre due web app Open Data pronte sono quelle sull’evoluzione demografica, sempre dei Comuni di Vicenza e dell’hinterland, e sul livello di adozione di strumenti digitali nelle imprese della provincia per aree e categorie merceologiche secondo i dati della Cciaa.

C’è poi tutta l’area del sostegno alla digitalizzazione delle imprese artigianali. Accreditato dall’Unione Europea quale Digital Innovation Hub ‘fully operative’ nell’ambito della Smart Specialization Strategy (DGCNECT - Commissione Europea), il DIH Vicenza collabora con il network internazionale dei DIH specializzati nella diffusione dell’intelligenza artificiale, della robotica (Learning Center certificato da Comau per la formazione in ambito Industria 4.0 di giovani e imprese), dell’e-commerce (unico Server Partner Certificato per il Veneto di Alibaba) e della cybersecurity (team di ricercatori in collaborazione con il Dipartimento di Criptografia dell’Università di Trento).

“Confartigianato Vicenza ha fortemente investito negli ultimi anni nel suo DIH, parte integrante del network nazionale dei DIH lanciato nell’ambito del Piano Industria 4.0. Molto importante è la collaborazione con il Competence Center Artes 4.0, che vede al suo interno le più importanti eccellenze nel settore della robotica e dell’intelligenza artificiale, come l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, oltre ad imprese industriali come Comau e Trenitalia”, osserva Cristian Veller, presidente della categoria ICT di Confartigianato Vicenza.

“Siamo di fatto l’unica associazione di categoria italiana tra i soci fondatori nell’Industrial Board di Artes 4.0. Inoltre il DIH è nell’Advisory Board del Consorzio Europeo Smooth nel programma Horizon2020, che punta ad utilizzare sofisticati algoritmi di AI e machine learning per guidare le imprese verso la GDPR compliance attraverso un self-assessment”.

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