Il fatturato della nautica sfiora quota 5 miliardi

La regione al quinto posto per numero di posti barca (oltre 17 mila) e cresce il valore dell’indotto nell’artigianato creato dalle 250 imprese del settore
Uno dei maxi a vela, da 76 piedi, della Cnb che costruisce la Monte Carlo Yachts di Monfalcone
Uno dei maxi a vela, da 76 piedi, della Cnb che costruisce la Monte Carlo Yachts di Monfalcone

TRIESTE Non si ferma la straordinaria performance di crescita dell’industria nautica italiana negli ultimi cinque anni e anche il 2019 si chiude con un incremento a doppia cifra portando il fatturato del settore a 4, 78 miliardi di euro, +12% rispetto al 2018. Ma la scia di segni più continua da cinque anni: +17%, +19%, +13%, +10% e l’ultimo dato, +12%. L’industria nautica italiana tiene, grazie alla vocazione internazionale che vede crescere l’export (l’Italia è il secondo player mondiale) e il rinnovato interesse del mercato interno. Nemmeno la pandemia del Covid 19 sembra che fermerà la crescita.


A dare le cifre l’Ufficio studi di Confindustria nautica che ha presentato il rapporto nel corso del Salone nautico di Genova assieme ai partner (Fondazione Edison, Assilea e Ebi, European boating industry). Una crescita che bisognerà vedere che andamento avrà nel 2020, anno della pandemia, che sta mostrando comunque segnali di resilienza: tutti i settori del leasing e del noleggio a lungo termine hanno registrato finora un segno negativo (–25%)i tranne la nautica che nei primi mesi di quest’anno ha già fatto tutti i volumi del 2019: +30%. Aumentano a livello nazionale anche il numero degli addetti del comparto per un totale di 23 mila 510 addetti, +5, 4% sul 2018 e parte degli oltre 180 mila addetti della filiera. Ma cresce anche il contributo della nautica al Pil, 2,22% in aumento dell’11, 9% rispetto all’anno precedente. La ripartizione del fatturato per comparto, sottolinea Confindustria nautica, vede il 64% alla cantieristica il 27% agli accessori e l’8, 6% ai motori.


Segnali importanti anche per il Friuli Venezia Giulia che è una delle capitali italiane del diportismo e vede primeggiare tra i poli quello nautico del Lisert a Monfalcone che oltre a una concentrazione di cantieri di rimessaggio e marine ospita un big come Monte Carlo Yacht che oltre agli yacht costruisce i maxi a vela di Cnb.
In Fvg il numero di posti barca supera quota 17 mila, significa che più di un posto barca su 10 in Italia è localizzato qui, e la regione è al quinto posto nella classifica tra quelle che si affacciano sul mare. Non ci sono altrettante barche comunque, la cifra è di circa 4 mila unità (dato del 2018).

Forte invece la concentrazione delle imprese (dati di Confartigianato settore nautica), circa 250 per un totale di 316 localizzazioni, 211 artigiane, e quasi 1200 addetti di cui un migliaio dipendenti e 373 a libro paga delle ditte artigiane. Delle aziende in Fvg circa 79 imprese (37%) operano nel settore della costruzioni di imbarcazioni da diporto, 132 (63%) nella riparazione e manutenzione. Tutti ancora da fare i bilanci per l’anno in corso, ma si profila una perdita del 30% per le imprese.


Dati messi in evidenza da Confindustria nautica al governo che proprio in questi giorni è stato chiamato a disciplinare il nuovo regime fiscale del leasing nautico. Ma da Roma è arrivata una doccia fredda. Il governo aveva inserito 5 norme per la nuova fiscalità nel maxi-emendamento che dovevano equiparare la posizione delle aziende italiane a quelle francesi. Ma al momento del voto sono state cancellate con lo «sconcerto» di Confindustria nautica e la preoccupazione del settore. —
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