Il Nord Est va al passaggio generazionale: un quarto delle imprese verso la staffetta

Non serve scomodare i Buddenbrook di Thomas Mann o i più pop Leoni di Sicilia, sulla saga dei Florio, per capire che dietro la sopravvivenza del capitale familiare c’è una solida strategia di passaggio del testimone.
Alessandro Minichilli, professore ordinario alla Bocconi, e Associate Dean alla scuola di management Sda, ha elaborato uno studio sui passaggi generazionali in Veneto e Fvg, in esclusiva per i nostri giornali.
Il risultato finale dice che quasi un quarto delle oltre 3.400 imprese familiari con più di 2 milioni di ricavi che non hanno visto una successione dal 2015 a oggi, vivrà un passaggio del testimone nei prossimi dieci anni, con numeri elevati già a partire dal 2026.
A Nord Est si è assistito in questi anni a importanti processi di successione. Anche laddove il fondatore ha mantenuto un ruolo in azienda, la gestione operativa e strategica è spesso nelle mani di manager, dei figli oppure di eredi che godono dell’apporto di esterni.

A partire da quello che è avvenuto in un centro di potere economico come la holding Edizione dei Benetton, dove il passaggio dalla prima alla seconda generazione non ha evitato momenti di tensione, anche perché in quel caso erano coinvolti quattro rami della stessa famiglia. Oggi l’assetto della holding non solo è stabile, Alessandro Benetton presidente e Enrico Laghi ad, con un cda espressione sia di consiglieri indipendenti che dei quattro rami familiari, ma ha visto un’ accelerazione di alcuni dossier importanti dalla trasformazione di Atlantia in Mundys all’operazione Autogrill Dufry. Anche il Gruppo De’ Longhi ha da tempo effettuato un passaggio di testimone che vede in prima linea Fabio De’ Longhi come successore nella veste di vicepresidente e ad, Silvia De’ Longhi consigliere di amministrazione con deleghe esecutive, mentre resta sempre presidente il patriarca Bepi.
Il re delle fiale per Big Pharma Stevanato Group vede Franco Stevanato presidente esecutivo del cda, il fratello Marco vicepresidente mentre il padre Sergio è stato nominato presidente emerito. E ancora Gruppo Rana, con Gian Luca, figlio del più noto volto televisivo Giovanni è ormai alla guida dell’azienda ed artefice della grande crescita negli Stati Uniti.
Un altro passaggio generazionale ben riuscito è quello dei Fantoni, dove i figli del fondatore Marco, Paolo e Giovanni, già vedono in azienda i loro eredi, segnando con il loro ingresso l’arrivo della terza generazione dei produttori di pannelli di Osoppo.
C’è poi la storia di Chiara Valduga al vertice di Fonderie Cividale, succeduta al padre scomparso improvvisamente e senza la possibilità di un’entrata morbida. La famiglia Illy invece ha preferito le strade separate: il controllo del Polo del Gusto a Riccardo, mentre la maggioranza di IllyCaffè rimarrà a Anna e Andrea. Ci sono anche passaggi perfetti sulla carta, con governance blindate e statuti che impediscono l’allungo solitario di rami familiari, che tuttavia vivono momenti di tensione. Come nella holding Delfin della famiglia Del Vecchio.
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