Il presidente Anas su Cortina: imprese impegnate anche di notte per ridurre i disagi

Sviluppo della viabilità d'accesso verso i mondiali di sci del 2021 e le Olimpiadi nel 2026, parla Gemme: «Ci vogliono cinque anni tra l’idea di un’opera e la sua esecuzione: i vincoli burocratici sono pesanti»

PIEVE DI CADORE. Per i Mondiali di sci di febbraio, tutte le strade che portano a Cortina saranno pronte? «Quasi due terzi dei cantieri sono finiti. Salvo le quattro Varianti, concluderemo le altre opere a gennaio 2021. Già ad ottobre faremo la maggior parte delle asfaltature».

Parola di Claudio Andrea Gemme, presidente di Anas e Commissario per le infrastrutture stradali di Cortina 2021.

Però non riusciamo ad immaginare il miracolo-Longarone, che cuba 25 milioni circa. Avete appena iniziato.

«Sono stati avviati tutti i lavori. Tuttora sono allo studio alcune modalità, tra cui anche le lavorazioni in fase notturna, per velocizzare gli interventi, recuperando il rallentamento nel cronoprogramma imputabile all’emergenza Covid-19 e limitando le ripercussioni sul traffico. Ripeto, l’obiettivo è terminare tutte le attività e mettere in sicurezza i cantieri entro gennaio 2021».

Sempre che non ritorni l’emergenza sanitaria Covid.

«Qualora ci fosse la necessità, metteremo in sicurezza i cantieri, se non fossero finiti».

Ma le opere sono in ritardo solo per il Covid?

«Ho pubblicato al riguardo anche un documento che ho chiamato “Gioco dell’oca”. Dal momento dell’idea a quello dell’esecuzione passano, per ogni opera, 5 anni. Se dovesse succedere anche qui, non è che siamo così pronti ad assorbire una cosa del genere».

È questo che temiamo circa le strade olimpiche.

«Dobbiamo capire, una volta per tutte, perché siamo in ritardo. Con il territorio c’è un’interlocuzione molto costruttiva e non c’è problema. I vincoli che provengono dall’esterno del territorio e dell’Anas, sono pesanti. Abbiamo cercato nel Decreto Semplificazione di inserire il tema del silenzio-assenso, in modo che chi prende una pratica in mano, dopo 60 giorni si senta pronto per rispondere. In realtà questo non avviene. Quindi quando parlavo del “Gioco dell’oca”, 5 anni di avanti e indietro, è veramente pesante. Siamo in ritardo: sì, è assolutamente vero. Non voglio citare concorsi di colpe perché teoricamente sono solo dell’azienda che deve fare i lavori, anche perché siamo noi che dobbiamo coordinare e spingere i ministeri affinché ci diano il benestare. Abbiamo ovviato a queste complessità con gli accordi quadro che ci danno la possibilità di avanzare su alcune cose. Ho implementato la squadra che è a disposizione del commissario con degli avvocati e devo dire che in breve tempo avremo dei risultati».

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La redazione
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Ai lavori delle quattro varianti ci penserete dalla primavera prossima?

«Sì, l’obiettivo è quello, in termini di cantierabilità. Siamo comunque in fase avanzata di progettazione. Stiamo facendo tutto ciò che è propedeutico…».

Sulla base dell’esperienza burocratica per i Mondiali di sci, c’è chi teme che non si arrivi in tempo per le Olimpiadi con la variante di Longarone e la circonvallazione di Cortina.

«Se fosse per me, io partirei domani mattina. Glielo assicuro. Prima si fa, più si risparmia. In tutte le cose, il problema vero sono i tempi e i costi e noi se ottimizziamo i tempi, risparmiamo soldi. La nostra volontà è di farle il prima possibile. Io questo posso assicurare. È chiaro che ci scontriamo con una serie di vincoli che ahimè non sono nostri» .

Abbiamo sentito i suoi dirigenti confermare che si stanno sbozzando le idee progettuali e che già nel prossimo autunno ci sarà un confronto con i territori. Nel 2021, dunque, si chiuderà l’iter tecnico-burocratico e si partirà con i cantieri?

«Me lo auguro».

Ci sarà bisogno di un commissario. Lo farà lei?

«Io sono a disposizione del Governo. Non pongo limiti».

Qui ha sentito quanto sono imbestialiti i sindaci per gli ingorghi e le code del traffico.

«Noi abbiamo contrattualizzato le imprese affinché possano lavorare di notte. Ovviamente ci vorrà la collaborazione del territorio e della popolazione perché se ci sarà il rumore di notte, qualcuno dovrà sopportarlo».

I sindaci le hanno chiesto la presenza dei movieri.

«Al riguardo abbiamo fatto un altro intervento molto preciso e pesante nei confronti delle imprese perché debbono strutturarsi in maniera che nelle ore più critiche ci sia la presenza di movieri. L’ho verificato personalmente e in alcuni casi c’erano, fortunatamente, in altri casi no. I movieri ci devono essere».

I sindaci temono che la nuova Alemagna diventi il Brennero 2.0. Chiedono all’Anas di stoppare i grandi bisonti della strada.

«Per la verità, uno studio dell’Università di Padova ci dice che non ci sono molti di questi mezzi, ma sono convinto che, attraverso anche la collaborazione della Polizia stradale si possano fare delle verifiche puntuali. Noi sosteniamo che il territorio debba essere servito e che quindi non si possa ovviamente dire a quelli di servizio sul territorio di non passare ma per gli altri deve essere implementato il divieto» .

Come avrà avvertito, il disagio è crescente. E si palesa.

«Il dialogo con il territorio c’è sempre stato. E continuerà. Ho trovato nel presidente della Provincia e nei sindaci grande collaborazione e capacità di confronto. Anche i tecnici del territorio hanno dato grandi contributi. Il tema dei 317 mln più i 500 che noi prevediamo per le Olimpiadi sono una cifra estremamente importante». —

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