Il progetto di fusione di BpVi e Veneto Banca arriva al Cda
MILANO - E' durato oltre 4 ore il Cda di Popolare di Vicenza riunitosi a Milano, e al termine, verso le 17, è iniziato quello di Veneto Banca convocao a Roma al quale l'ad Fabrizio Viola ha partecipato di persona, mentre era in videoconferenza con Milano.
Oggetto dell'esame degli esecutivi dei due istituti, la presentazione del piano di rilancio messo a punto dall'amministratore delegato Viola.
Il progetto, secondo quanto si è potuto apprendere, si muove lungo tre direttrici: fusione tra BpVi e Veneto Banca, vendita degli Npl e rafforzamento patrimoniale.
Nelle prossime settimane i cda continueranno a lavorare sul piano anche alla luce dell'interlocuzione con la Bce, che partirà domani con la prevista visita di Viola a Francoforte.
La data entro cui il piano dovrebbe venire varato, è quella del 21 febbraio.
Al momento non ci sono ancora dettagli nè sui numeri nè sugli strumenti che potranno essere messi in campo dall'istituto, a partire dal possibile intervento dello Stato, ma pare che il fabbisogno patrimoniale della banca che nascerà dalla fusione tra le due popolari venete dovrebbe essere «significativamente inferiore» ai 5,7 miliardi di euro cui parlano recenti indiscrezioni di stampa.
Viola era collegato con il board in videoconferenza da Roma e ha poi partecipato all'analoga riunione del cda di Veneto Banca (di cui è presidente del comitato esecutivo), in corso nella Capitale.
A Roma, secondo alcune fonti, è possibile che Viola abbia un primo round di incontri con le autorità nazionali, a partire dalla Banca d'Italia e dal ministero dell'Economia.
Viola, insieme all'a.d. di Veneto Banca Cristiano Carrus, parteciperanno inoltre all'incontro tra i banchieri italiani e il capo della vigilanza Bce, Daniele Nouy, presso la sede di Bankitalia.
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