Il rigassificatore al largo del Polesine aumenta gli arrivi

Adeguamento alla luce del Piano di emergenza del ministero dello Sviluppo per far fronte ai rincari e ai problemi di approvvigionamento
Nicola Brillo
Luciano Siviero
Luciano Siviero

ROVIGO. Adriatic Lng è pronta ad aumentare di un ulteriore miliardo di mc/anno l’immissione di gas attraverso la struttura al largo del Polesine. A dicembre il ministero dello Sviluppo Economico ha approvato il “Piano di Emergenza” per far fronte alle problematiche legate al prezzo del gas e al suo approvvigionamento sui mercati internazionali. E garantire così la sicurezza del sistema del gas nazionale.

Si cerca dunque una via alternativa al gas russo, che oggi conta per il 46% delle importazioni in Italia. Nel 2021 il rigassificatore a circa 15 chilometri dalla costa veneta ha soddisfatto il 10% del consumo dell’Italia, una percentuale destinata ad aumentare con la crescita a 9 miliardi di mc/anno. «Siamo costantemente impegnati per contribuire a garantire all’Italia una fonte di energia sicura e affidabile al miglior costo, che possa accompagnare il Paese verso una transizione energetica sostenibile per il sistema produttivo», spiega Alfredo Balena, direttore delle Relazioni esterne Adriatic Lng.

La società gestisce il principale rigassificatore di gas naturale liquefatto (Gnl) in Italia. A partire dal 2020 è il primo e unico a poter accettare le metaniere cosiddette “super large scale vessels”, con capacità sino a 217mila metri cubi liquidi. All’interno del rigassificatore il liquido viene portato allo stato gassoso. L’impianto è connesso alla rete nazionale dei gasdotti attraverso un metanodotto che lo collega fino alla stazione di misura di Cavarzere. Da qui il gas può essere ritirato dall’utente, ed eventualmente venduto sul mercato o consumato presso il proprio punto di consumo, senza ulteriori investimenti infrastrutturali. «Il Gas Naturale Liquefatto è inoltre una fonte strategica per il raggiungimento degli obiettivi climatico-ambientali e per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico attraverso forniture via mare competitive e flessibili», aggiunge Balena.

Terminale Gnl Adriatico Srl, nota come Adriatic Lng, è una società italiana costituita nel 2005 e partecipata da ExxonMobil Italiana Gas (70,7%), società dell’omonimo gruppo Usa, Qatar Terminal Company Limited (22%), affiliata di Qatar Petroleum, e da Snam Spa (7,3%). La società è guidata dal presidente Mohammed Ibrahim A. Al Sada e dal ceo Timothy J. Kelly. Il totale del valore della produzione nel 2020 (ultimo dato ufficiale) è stato pari a 166,8 milioni e l'utile di 3,4 milioni (entrambi i dati fortemente ridotti sull'anno precedente).

Operativo dal novembre del 2009, il terminale ha visto approdare oltre 900 navi di gnl e circa 77 miliardi di metri cubi di gas immessi nella rete nazionale gasdotti ad oggi. Ha già importato gas naturale liquefatto da 9 Paesi: prevalentemente dal Qatar, ma anche da tutti i principali Paesi che hanno capacità di liquefazione, come, ad esempio, Egitto, Trinidad e Tobago, Guinea Equatoriale, Norvegia, Nigeria, Usa, Angola.

Nel 2020 le navi approdate sono state 76, nel 2019 sono state 88. I mc immessi nel 2020 sono stati pari a 6,5 miliardi e 7,6 miliardi nel 2019. Il tasso di utilizzo del terminale nel 2020 è stato pari all’82%, del 95,6% nel 2019. Nel 2021 sono approdate al terminale 81 navi. I metri cubi di gas naturale immessi nella rete nazionale gasdotti nel 2021 sono stati invece 7 miliardi. Il tasso di prenotazione della capacità nel 2021 è stato del 92%, superiore al tasso di utilizzo medio dei terminali in Europa (nel 2021 caratterizzato da una media mensile compresa tra il 29% ed il 40%). Da inizio 2022 sono già 12 le navi metaniere giunte al terminale con oltre 1 miliardo di metri cubi di gas immesso in rete.

Argomenti:energia nordest

Riproduzione riservata © il Nord Est