Il Sistri non funziona ma si paga

UDINE - "Per l’ennesima volta il Governo ha preso misure parziali e inadeguate per il SISTRI, il servizio informatico di tracciabilità dei rifiuti pericolosi".
È questo il commento a caldo di Bernardino Ceccarelli, vicepresidente dell’Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia, sul provvedimento contenuto nella Legge di bilancio.
"Anche per il 2018 – spiega Ceccarelli – sono state sospese le sanzioni a soggetti ed enti tenuti al Sistri per omissioni e violazioni circa il suo utilizzo, ma nel contempo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018 l’obbligo di osservare la doppia registrazione cartacea ed informatica dei rifiuti pericolosi prodotti, trasportati o ricevuti nonché il pagamento del contributo annuale".

"Su questo punto – continua Ceccarelli – vi è una seconda anomalia. Risiede nel fatto che nel caso di contributo 2018 o di mancata iscrizione è, comunque, prevista l’applicazione delle misure sanzionatorie".
"Il Sistri conclamatamente non funziona. Eppure lo Stato Italiano insiste ad oberare le imprese di burocrazia e di costi per servizi mai corrisposti. La sola decisione saggia - conclude il vicepresidente Api - sarebbe quella di sospenderlo del tutto, fino a che non sia sostituito con un sistema basato sulla logica e il buon senso".
Riproduzione riservata © il Nord Est