Il trasporto non è fuori dalla crisi
UDINE - Le statistiche di aziende e associazioni che annunciano la ripresa del mercato italiano dei veicoli industriali purtroppo non trovano riscontro nella nostra regione.
"Se mai ci fosse una ripresa nel settore – precisa il presidente regionale Cna-Fita Fvg, Giosualdo Quaini -, è un lumicino in fondo al tunnel che al momento intravediamo solo in lontananza".
I dati ottimistici lanciati in questi giorni da società leader di pneumatici e produttori di camion sono dunque inverosimili
"Siamo ancora impantanati in questa odiosa crisi, aggravata, nel Fvg, dal fenomeno allarmante del cabotaggio e da una esasperante concorrenza sleale. Meglio non lanciare messaggi che inducono a false speranze - chiude Quaini -, restando realisti si possono delineare nuove sinergie: solo aggregandoci, ormai lo ripetiamo da anni, potremo sopravvivere".
Oggi la forma aggressiva del cabotaggio dell'Est, che il Friuli Venezia Giulia ha subito per prima, colpisce anche gli altri stati europei.
"I vettori esteri - continua Quaini - hanno prezzi più bassi, mentre il costo del lavoro nelle imprese italiane con oltre 10 dipendenti è di circa 50mila euro lordi, ben sopra la media europea e 10 volte tanto rispetto alla Bulgaria".
Le più strutturate fuggono all’estero portando lì tasse e contributi, delocalizzando l’intera azienda o parti importanti di essa, come gli autisti dipendenti.
"Le aziende artigiane vogliono rimanere a produrre lavoro e ricchezza in Italia, ma urge far arrivare a Bruxelles il livello di sofferenza insopportabile. Fita non minaccia il fermo, ma considera il blocco dei vettori esteri alle frontiere e il distacco dei dipendenti in Europa".
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