Illy vuole portare in Borsa la holding di the e cioccolato

A dirlo il presidente Riccardo Illy che ipotizza di quotare a piazza Affari un business diverso da quello del caffè

TRIESTE - Nel futuro di Illy c’è una nuova holding per tè e cioccolato, come mezzo per accelerare la crescita delle attività collegate del gruppo e portare in Borsa i business diversi dal caffè.

Lo ha dichiarato su Affari e Finanza di Repubblica Riccardo Illy, presidente del gruppo.

Riccardo Illy sta lavorando all’ingresso di un partner finanziario in una nuova holding, dove verranno raggruppate le attività diversificate, destinate poi a essere quotate.

Un piano da attuare nel 2019.

“È il mio obiettivo, speriamo di riuscirci. Un motivo è che andrà a scadenza il ‘quantitative easing’ e partirà la successione a Mario Draghi in Bce. Il momento per farlo è adesso, poi la finestra di abbondante liquidità che ha accompagnato i mercati potrebbe iniziare a chiudersi”, ha dichiarato Illy.

E in famiglia “il consenso è elevato, anche se non completo”.

La dichiarazione di Riccardo Illy fa seguito a quella rilasciata all’AD di Illycaffè, Massimiliano Pogliani, il quale ha spiegato a Pambianco Wine&Food che la società del caffè non ha in agenda la quotazione in Borsa: “In Illy abbiamo una disciplina e una governance che già s’ispirano alle società quotate senza bisogno, almeno in questo momento, di esserlo”, ha precisato Pogliani.

In sostanza, anziché il caffè, il gruppo Illy starebbe pensando di iniziare a quotare gli altri business e in particolare quelli del tè, dove il gruppo Illy opera come proprietario al 77% di Dammann Fréres (33,5 milioni di ricavi nel 2017) e del cioccolato, con il 100% di Domori (circa 17 milioni di euro lo scorso anno).

 

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