Immobili, il mercato riparte ma i valori sono bloccati

Il sondaggio congiunturale di Bankitalia rileva un risveglio del settore anche a Nordest dato dall'incremento delle compravendite

UDINE. Calo di prezzi di vendita degli immobili, stabilità nelle locazioni e compravendite in aumento.

E' il quadro tracciato da Bankitalia nel "Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia" relativo al terzo trimestre del 2015, da luglio a settembre.

A livello nazionale è sempre maggiore il numero di agenti che segnala un calo dei prezzi nella vendita di abitazioni, ma si è ridotto rispetto ai periodo precedenti.

Per le locazioni aumenta il numero di giudizi di stabilità e anche il numero di compravendite risulta in aumento, perché migliora la domanda.

Le prospettive riferite a due anni segnalano un miglioramento delle attese.

Non va diversamente nel Nordest dove sembrano registrarsi spiragli positivi e anche l'orizzonte di medio periodo, a due anni, è visto con una nota di ottimismo.

L'indagine di Bankitalia ha diviso il Paese per macroaree e consente di fare una fotografia della situazione nel Triveneto.

Secondo il 54,7 per cento degli intervistati tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, i prezzi di vendita degli immobili sono in diminuzione, mentre sono stabili per il 45,3 per cento.

Nessuno, invece, ha rilevato un aumento.

Interessante notare anche come tra i prezzo pagato all'acquisto di una abitazione e quello richiesto ci sia una riduzione che mediamente è del 13,7 per cento: la percentuale maggiore di calo nel prezzo richiesto si nota nella fascia tra il 10 e il 20 per cento, registrata nel 44,2 per cento dei casi.

Il tempo tra l'affidamento dell'incarico e la vendita è di 9,4 mesi, mentre nel 66,9 per cento dei casi gli acquisti sono stati finanziati con un mutuo.

Il rapporto tra il prestito e il valore dell'immobile è del 63,8 per cento.

Per la maggior parte degli operatori è stabile l'andamento dei canoni nel trimestre preso in esame rispetto a quello precedente, 66,6 per cento; in diminuzione per il 31,1 per cento; in aumento solo per il 2,3 per cento.

Anche le prospettive del mercato sono all'insegna della stabilità: sono sfavorevoli per il 16,1 per cento degli operatori, il 61,3 per cento prevede condizioni normali e il 22,6 per cento è ottimista e vede all'orizzonte condizioni favorevoli.

Stabilità che si riflette anche nelle previsioni di nuovi incarichi nel terzo trimestre rispetto a quello precedente: inferiori per il 9,9 per cento, uguale per il 64,6 per cento e superiore per il 25,5 per cento.

Per il 57,5 per cento i prezzi nel trimestre in corso sono uguali, per il 42,2 per cento sono diminuiti e solo per lo 0,3 per cento sono superiori.

Rispetto al futuro, con visibilità a due anni, una buona percentuale di operatori (52,5 per cento) prevede un miglioramento della situazione; l'11,3 per cento teme un peggioramento.

 

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