A Bolzano la prima flotta di autobus a idrogeno verde d’Italia

Dodici nuovi autobus per il trasporto pubblico urbano verranno utilizzati da Sasa, società in-house della Provincia. Un passo importante verso una mobilità green, investimento da 10,2 milioni

Alexander Ginestous
Armin Huber
Armin Huber

BOLZANO. Uno degli obiettivi principali dell’Europa sulla strada della decarbonizzazione è quello della maggiore produzione e uso dell’idrogeno. Una transizione green che nel Recovery Plan avrà un valore di 3,2 miliardi di euro, che verranno investiti in progetti per la creazione di vere e proprie “Hydrogen Valley” italiane, per azioni di ricerca e sviluppo e la realizzazione di stazioni di ricarica stradali e ferroviarie.

Una delle città italiane che da anni ormai si distingue per il suo impegno verso una rivoluzione sostenibile e che punta al titolo di “green city” è Bolzano, dove quest’oggi sono stati presentati dodici nuovi autobus per il trasporto pubblico urbano interamente alimentati a idrogeno verde, a zero emissioni e che generano solo vapore acqueo e calore. È la prima flotta di questo tipo in italia. “Quella della decarbonizzazione e del cambiamento del clima è la sfida più grande che stiamo giocando. L’Alto Adige vuole essere un modello da esportare, specie nel settore della mobilità”, sottolinea il presidente della Provincia Autonoma Arno Kompatscher.

Dopo la nascita dei primi prototipi a cella combustibile attivi già dal 2013, Sasa, società in-house della Provincia Autonoma, ha deciso di puntare su una flotta a base elettrica e con il motore alimentato con l’idrogeno prodotto dalle fonti rinnovabili dell’Alto Adige. In Europa questa è la seconda flotta esistente alimentata con questa tecnologia dopo quella di Colonia, in Germania.

Armin Huber
Armin Huber

“L’esperienza con i precedenti EvoBus è stata positiva, e per questo abbiamo deciso di puntare su questa nuova flotta innovativa. Il nostro obiettivo è quello di avere entro il 2030 una flotta sostenibile, a batteria e a idrogeno” racconta Petra Piffer, direttrice di SASA. Con i nuovi mezzi non solo verranno ridotte le emissioni atmosferiche, ma si avrà un impatto positivo anche per quanto riguarda l’inquinamento acustico.  Un investimento massiccio per la Provincia che ha deciso di mettere sul piatto 10,2 milioni di euro per dare seguito a tutti gli investimenti in mobilità sostenibile fatti negli scorsi anni. Assieme alla nuova flotta è già in costruzione al deposito di Bolzano Sud un’apposita stazione di rifornimento, che si inserisce nel piano dedicato al settore idrogeno a tre pilastri, composto da investimenti in tecnologie, nuovi mezzi e infrastrutture efficienti. Quest’ultima sarà co-finanziata dalla Provincia di Bolzano nell’ambito del progetto MEHRLIN sostenuto dall’Unione Europea.

Una visione in linea con il Ministero delle Infrastrutture

Un plauso alla decisione della Provincia Autonoma è arrivato anche dal Ministro Enrico Giovannini: “La transizione ecologica è una delle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sul quale puntiamo per un nuovo rilancio del Paese che ponga al centro il benessere delle persone e la competitività delle imprese, nel rispetto dell’ambiente.  In questo ambito – ha aggiunto il Ministro – è previsto un investimento di oltre 3 miliardi di euro per il rinnovo del parco autobus impiegato nel trasporto pubblico locale con l’acquisto di mezzi elettrici e a idrogeno per le aree urbane. La mobilità sostenibile nelle città, grandi e piccole, è un elemento importante per migliorare la vivibilità dei quartieri e la qualità della vita delle persone. La Provincia Autonoma di Bolzano, con grande senso di responsabilità, ha già avviato questo percorso virtuoso».

Armin Huber
Armin Huber

Un veicolo a zero emissioni

Gli autobus che comporranno la flotta saranno attivi per il traporto pubblico di linea e sono prodotti dall’azienda Solaris. Andando nel concreto, si tratta di un veicolo tecnologicamente avanzato e moderno, che unisce una batteria al titanato in litio ad alta prestazione con una cella a combustibile alimentata a idrogeno. L’unico scarto che viene prodotto all’interno della reazione chimica della cella, che può funzionare fino a temperature di -25°C, sono calore e vapore acqueo. L’autonomia del veicolo è di circa 350 km, mentre la capacità del serbatoio dell’idrogeno è di 37 kg.

Alfreider: “Un corridoio verde lungo il Brennero”

Particolarmente soddisfatto dell’operazione è l’assessore alla mobilità della Provincia di Bolzano Daniel Alfreider, da sempre in prima linea nei molti progetti europei in cui l’Alto Adige è stato coinvolto. Ora lo sguardo è teso verso il Brennero, vera cerniera tra Nord e Sud Europa: “Vogliamo creare un sistema di trasporto pubblico efficiente per dare un’alternativa valida a quello individuale. Per noi puntare sulla produzione di idrogeno verde è fondamentale per riuscire a rendere sostenibile anche il trasporto merci, soprattutto lungo l’asse del Brennero.

L’obiettivo, insieme al Ministero ed all’Unione Europea, è realizzare un Brenner Green Corridor che collega il Sud con il Nord Europa in modo sostenibile e basato su tre pilastri fondamentali: trasferimento sulla ferrovia, digitalizzazione e veicoli a basse emissioni. Per farlo dobbiamo continuare a investire in questa tecnologia”.

Riproduzione riservata © il Nord Est