A Francesca Bardelli Nonino l’Impact Marketing Award
L’influencer della grappa premiata a Milano. «Ho rivoluzionato il modo di raccontare un prodotto tradizionale qual è la grappa. Il mio sogno? Far sì che gli italiani siano orgogliosi di questo distillato quanto i francesi lo sono dello champagne»

«Il mio sogno? Far sì che gli italiani siano orgogliosi della grappa almeno quanto i francesi lo sono dello champagne». Punta in alto l’asticella Francesca Bardelli Nonino, ultima generazione della famiglia di distillatori friulani che grazie al suo impegno sui social per far conoscere l’acquavite prodotta a Percoto, in provincia di Udine, dall’azienda fondata nel lontano 1897 si è guadagnata l’appellativo di influencer della grappa inanellando in pochissimo tempo una lunga serie di riconoscimenti.
L’ultimo in ordine di tempo è l’Impact Marketing Award, che Bardelli Nonino ha ricevuto nei giorni scorsi a Milano. L’annuncio, naturalmente, è passato dal suo profilo social su Linkedin, dove ormai ha quasi raggiunto gli 85mila follower. «Ormai lo sapete che di istituzionale io ho poco o niente, quindi in pieno stile “professionista sì, ma con il sorriso”, vi annuncio che ho vinto l’Impact Marketing Award, per aver “rivoluzionato” il modo di raccontare un prodotto tradizionale come la grappa online - scrive Francesca sul social -. Chi l’avrebbe mai detto che indirizzata nel modo giusto la mia pazzia mi avrebbe portata fin qui?».
Più che pazzia, la più giovane dei Nonino ha avuto la giusta intuizione. Dopo essersi laureata in Economia e gestione delle imprese, aver messo in tasca un’esperienza a Seoul sempre in ambito accademico ed essersi concessa 6 mesi di lavoro in illycaffè - «sapevo che una volta entrata in Nonino ci sarei rimasta tutta la vita e volevo lavorare almeno per un periodo in un’azienda che non portasse il mio cognome» - Francesca è approdata in azienda. Al fianco dei nonni, Benito e Giannola, artefici della rivoluzione della grappa monovitigno, della mamma Cristina e delle zie Antonella ed Elisabetta. Un panorama famigliare affollato e una storia aziendale importante: Nonino è stata premiata, nel 2019 a San Francisco, quale miglior distilleria del mondo, che esporta in oltre 80 Paesi, ha dato vita alla prima grappa monovitigno e organizza, dal 1975, il premio Nonino che ha visto “sfilare“ a Percoto ben sei futuri premi Nobel. Francesca ha saputo in breve trovare il suo spazio. Complice (anche) il Covid. «Avevo iniziato a gestire i social dell’azienda già prima, a raccontare la bellezza della grappa, la sua storia, e più lo facevo più mi piaceva. Volevo però essere in grado di farlo con tutti gli strumenti possibili. Sono quindi diventata sommelier e bartender. Ho iniziato a fare delle masterclass».
L’esperimento ha funzionato. Anche grazie al registro facile, diretto, divertente utilizzato da Francesca per il suo storytelling. «Il mio motto? Divertiamoci con la grappa. Smettiamola di pensare che sia un prodotto per i nonni. Liberiamola dai tanti pregiudizi che si porta dietro. Uno per tutti? Che sia più alcolica di tanti superalcolici. Non è vero! Vorrei che gli italiani imparassero a conoscere e apprezzare la grappa. Di più. Vorrei che fossero gasati per la grappa come i francesi lo sono per lo champagne». Obiettivo ambizioso, non l’unico. Nel suo futuro ci sono scritti almeno due altri goal. Il primo: «Cercare di rendere la trasparenza del prodotto in etichetta e insegnare alle persone a leggerla così che possano sapere con certezza se si tratta di vera grappa artigianale e invecchiata». Secondo: «Vorrei diventare la prossima “mastra“ distillatrice, passatemi il neologismo, di famiglia, seguendo le orme del nonno e della mamma, e riuscire a creare un distillato mio».
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